Pasticcio in ricetta e l'ospedale nega la visita al malato di sclerosi multipla

L'ospedale Perrino
L'ospedale Perrino
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Venerdì 1 Aprile 2016, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 10:57
BRINDISI - Respinto all'uscio. Si potrebbe sintetizzare così quello che è capitato a un malato di sclerosi multipla all'ospedale Perrino. Un disguido, un'inesattezza, una svista o semplice, ma ugualmente grave, disattenzione nella prenotazione di una prestazione ambulatoriale e l'utente si è visto rifiutare una visita prenotata circa un mese fa perché l'ambulatorio di dermatologia del presidio brindisino, nel giorno segnato per il controllo, non effettuava il tipo di prestazione richiesta. «Una ventina di giorni fa, più o meno - racconta il paziente - mi sono recato al Cup, il centro unico prenotazioni, di San Pietro Vernotico, il cui sportello si trova nell'ospedale Ninetto Melli, per prenotare una visita dermatologica per la mappatura dei nei. Ottenuta la ricetta e pagato il dovuto, ho atteso il giorno e l'ora indicati: la prenotazione era per le 9.30, io alle 9.20 ero già al quinto piano del Perrino. Ho avvicinato una dei medici del reparto e le ho spiegato il motivo per cui ero lì: quando le ho mostrato la ricetta, la dottoressa mi ha spiegato che non poteva visitarmi perché, ieri, nell'ambulatorio segnato sulla prenotazione, si effettuavano le visite per le malattie sessualmente trasmissibili».

Cosa c'entrano la sclerosi multipla e le malattie sessualmente trasmissibili? Nulla, è ovvio, ma sulla ricetta compilata al Cup compariva la dicitura “visita dermatologica Mst”, ovvero malattie sessualmente trasmissibili. «Naturalmente - prosegue nel racconto l'uomo - nel colloquio avuto con l'operatore allo sportello, non è mai emersa la necessità di una visita per quel tipo di patologie, anzi, si è esplicitamente parlato di mappatura dei nei: non vedo come possa essere comparsa sulla ricetta l'indicazione per questo tipo di controllo». L'obiezione dei medici del reparto, però, è stata perentoria e purtroppo “attinente” alla richiesta: bisogna rifare la prenotazione daccapo, rispettando le indicazioni per il tipo di visita desiderata. In più, nessun altro tipo di controllo sarebbe stato effettuato nella giornata di ieri. In realtà, il personale di dermatologia avrebbe lamentato un “disordine” generale che porterebbe in reparto pazienti bisognosi di visite diverse con prenotazioni per altro tipo di prestazioni: una rimostranza che, se verificata, porterebbe un più che probabile disagio a tutto il reparto.

A conferma di quanto sopra esposto c'è anche la testimonianza di un altro paziente, proveniente da Francavilla Fontana, nelle stesse condizioni del malato di sclerosi che, trovatosi davanti al problema lamentato dall'uomo, avrebbe raccontato di stare lì per la terza volta, dopo essere stato rimandato a casa già nelle due cisrcostanze precedenti, e sempre per lo stesso motivo. Il soggetto in questione non è affetto da sclerosi multipla ma anche a lui era stata prenotata una visita per le malattie sessualmente trasmissibili che nulla hanno a che vedere con i suoi problemi.

L'utente che ha prenotato al Cup di San Pietro Vernotico, invece, ha la necessità di sottoporsi a una mappatura dei nei almeno una volta l'anno per tenere sotto controlli i possibili effetti indesiderati del farmaco biologico che sta assumendo, la Gilenya Fingolimod, che potrebbe portare dei problemi proprio ai nei. «Assumendo questo farmaco biologico, in sostituzione dell'interferone usato di solito per il trattamento della mia patologia - spiega - il professore che mi segue mi ha consigliato di sottopormi a un controllo periodico dei nei. Ho portato con me, in reparto, il foglietto informativo del farmaco che prendo ma non sono neanche riuscito a mostrarlo a un dottore poiché mi hanno detto che ci sono delle “discrepanze” tra reparto e Cup: non capisco, però, perché, se ci sono queste “discrepanze” tra il centro prenotazioni e dermatologia, a pagare debbano essere gli utenti. L'unica cosa che ho ottenuto è stata una nuova impegnativa per prenotare una nuova visita con l'indicazione giusta». Senza contare che, in un mondo ideale, un malato di sclerosi multipla dovrebbe godere di una corsia preferenziale in tutti i reparti e gli ambulatori del sistema sanitario nazionale e non essere respinto all'uscio.
 
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