Entrano in chiesa, forse miravano alla banca.
Scoperti, minacciano con la pistola un carabiniere

Entrano in chiesa, forse miravano alla banca. Scoperti, minacciano con la pistola un carabiniere
di Maurizio DISTANTE
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Martedì 1 Novembre 2016, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 15:39
Pensavano che la chiesa potesse fornire loro una copertura pressoché impossibile da smascherare, invece l'intervento del sagrestano prima e del parroco poi ha consentito ai carabinieri di sventare - molto probabilmente - il tentativo di una rapina in banca. 
Come ogni mattina, anche ieri, il sagrestano della chiesa madre di Latiano si è recato di buonora in parrocchia per aprire il portone ai fedeli e sbrigare i lavori quotidiani: dopo poco tempo, due individui di mezza età, a quanto pare di nazionalità italiana, sono entrati in chiesa. Fin lì nulla di strano. Con il passare dei minuti, però, l'atteggiamento dei due presunti fedeli ha attirato l'attenzione del collaboratore del parroco: i due entravano e uscivano dal luogo di culto incessantemente e con fare nervoso; il loro sguardo era proteso verso la piazza adiacente il luogo sacro che ospita, tra le altre attività commerciali, anche una filiale della banca Intesa Sanpaolo.
 
Dopo un bel po' di tempo, il sagrestano ha chiamato il parroco, don Salvatore Rubino, per informarlo della presenza dei due sospetti. Il sacerdote si è recato rapidamente in chiesa e, una volta verificata la fondatezza delle preoccupazioni del suo collaboratore, non ha esitato a chiamare direttamente il maresciallo Luigi D'Oria, comandante della locale stazione, il quale ha inviato la pattuglia in servizio sul posto. 
Neanche il tempo di riattaccare il telefono e i militari dell'Arma avevano già raggiunto i due “fedeli” che, sempre più nervosi, continuavano la loro spola tra dentro e fuori la chiesa. I carabinieri, individuati immediatamente i sospettati, li hanno avvicinati e hanno chiesto i motivi della loro lunga permanenza nei pressi della chiesa: i due avrebbero risposto di essere lì per un matrimonio. Non era in programma però alcun matrimonio, così i carabinieri hanno chiesto i documenti di riconoscimento. 

A quel punto, i due hanno spinto via i carabinieri e si sono dati alla fuga, dirigendosi verso la strada provinciale che divide il paese. La scelta, in un primo momento, non si è rivelata felice: i militari, lungi dal darsi per vinti, si sono messi all'inseguimento di quelli che si sono rivelati dei malintenzionati e, per poco, non sono riusciti ad acciuffarli. Quando uno dei carabinieri aveva quasi raggiunto uno dei due, quest’ultimo ha estratto una pistola dalla giacca e l'ha puntata contro il suo obiettivo in divisa, il quale si è visto costretto a rinunciare all'inseguimento per rifugiarsi in uno studio fotografico trovato lungo il cammino. 
I malviventi, a quel punto, hanno avuto la strada libera e hanno fatto perdere le loro tracce. La fuga, però, potrebbe durare davvero poco: i militari hanno già acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e quelle di alcuni esercizi commerciali che hanno ripreso i furfanti in volto, consentendo la diffusione dei fotogrammi a tutti i comandi delle forze dell'ordine della zona. Con ogni probabilità, i due saranno presto identificati. 

I timori del sagrestano, la prontezza del parroco e il tempestivo intervento dei carabinieri, alla fine, potrebbero aver impedito che i due tentassero un colpo nella vicina banca: considerando che oggi è giorno di festa e che domani si avrà il pagamento delle pensioni, gli inquirenti non escludono che i due stessero aspettando il portavalori che ricarica periodicamente la cassaforte della filiale latianese oppure che i malviventi sapessero che qualcuno, commerciante o imprenditore del luogo, avesse in programma il deposito di una somma consistente sul proprio conto.
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