La versione dei fatti non convince i magistrati:
Consales sarà di nuovo interrogato

La versione dei fatti non convince i magistrati: Consales sarà di nuovo interrogato
di Roberta GRASSI
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Venerdì 29 Aprile 2016, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 15:23
BRINDISI - Non è stato ritenuto esaustivo dagli inquirenti quanto riferito dall’ex sindaco nell’interrogatorio sostenuto davanti ai pm una decina di giorni fa. Ed è così che Mimmo Consales, che ha taciuto per quasi tre mesi, sarà riascoltato, a breve. Sulla tangente da 30mila euro - a quanto è emerso - non ci sarebbe più alcun dubbio da sciogliere per i magistrati, anche alla luce delle dichiarazioni che l’ex primo cittadino Pd, arrestato per corruzione e posto ai domiciliari il 6 febbraio scorso, ha fornito in procura, alla presenza del pm Giuseppe De Nozza, degli investigatori della Digos di Brindisi e del difensore dell’indagato, l’avvocato Massimo Manfreda.
Ma sul resto, a partire dagli atti amministrativi che Consales avrebbe adottato per “agevolare” la società appaltatrice Nubile, c’è ancora molto da chiarire. Così come c’è da indagare, e trovare riscontri, anche riguardo ad altri (nuovi) elementi portati all’attenzione dai magistrati. 
L’interrogativo al quale fornire una risposta resta sempre quello iniziale, sorto nel corso delle indagini e ancora irrisolto, nonostante quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Consales e di altre due persone, il patron di Nubile, Luca Screti (inizialmente finito in carcere) e il commercialista salentino, ex capo ufficio amministrazione della ditta Massimo Vergara, che dopo aver tenuto un atteggiamento collaborativo è tornato in libertà. Quella emersa dall’inchiesta che si è preso tramutata in bufera giudiziaria, è una condotta singola o seriale? Ci sono altre circostanze da approfondire? Il pm e la Digos ci stanno lavorando su. I verbali di interrogatorio, tanto la confessione di Screti, quanto quella di Vergara e per finire le “verità” consegnate al pm da Consales, sono atti ancora (parzialmente, alcuni) secretati.
Se la vicenda “Nubile” è ormai impacchettata, resta tuttavia qualche zona d’ombra. Permangono contraddizioni tra quanto raccontato dall’imprenditore, che ha detto di aver messo a disposizione solo 15mila dei 30mila euro effettivamente pagati in contanti ad Equitalia per sanare un debito personale del sindaco, e quanto riferito dallo stesso Consales che è ancora agli arresti.
C’è quanto posto nero su bianco dall’ex segretario particolare dell’allora primo cittadino, Cosimo Saracino, che ha parlato di incontri con imprenditori all’interno di una abitazione di Mesagne. Non solo Screti. Ma anche altre persone di cui non ha però saputo fornire i nominativi. E poi ci sono le narrazioni del principale indagato, colui il quale ricoprendo una carica istituzionale avrebbe “asservito” la propria funzione agli interessi di un privato per ottenerne un tornaconto. Consentendo infine alla Nubile di ottenere il via libera per gestire l’impianto di biostabilizzazione e produzione Cdr e Css della via per Pandi e la discarica di Autigno, nonostante vi fossero degli ostacoli a parere dell’accusa piuttosto difficili da aggirare.
Le facilitazioni ottenute da Nubile sono raccontate in 526 pagine di provvedimento firmato dal gip Giuseppe Licci. E sono riassunte in due capi di imputazione che da soli riempiono sei pagine.
Si parte dal debito Equitalia del sindaco. E dai pagamenti in contanti effettuati attraverso assegni circolari emessi con un sistema “illecito”. Costringendo i dipendenti dell’ente di riscossione a mettere a disposizione i propri conti correnti. Quindi la gara per la gestione del sito di trattamento dei rifiuti della via per Pandi, dalla durata di quindici anni, e dall’importo complessivo di 176.514.000 euro bandita prima dell’elezione del primo cittadino Pd. Se l’era aggiudicata la Nubile che aveva presentato un progetto di revamping dal costo milionario. Nel maggio del 2012, nonostante “mancassero le garanzie finanziarie” e “senza la preventiva realizzazione di alcune opere”, quando era già sindaco Mimmo Consales, la situazione sarebbe stata sbloccata. Il contratto fu firmato il 20 luglio del 2012 sebbene, affermano i magistrati, non fosse stato fatto alcun accertamento rispetto ai contenuti dell’informativa antimafia “atipica” della prefettura di Milano, datata 16 marzo 2012, che riguardava la Daneco Impianti, società partner della ditta di Screti. Andando avanti, il 5 luglio del 2012, Consales avrebbe inviato una nota per chiedere Regione Puglia l’avvio di un procedimento di modifica dell’Aia rilasciata due anni prima con in allegato un elaborato tecnico “predisposto dagli uffici della Nubile”, ma firmato dal sindaco che “partecipa personalmente, benché fosse presente la dirigenza del Comune, alla conferenza dei servizi”.
Qui Consales avrebbe “speso il suo ruolo politico e amministrativo”. In che modo? “Esprimendo parere favorevole al rilascio dell’Aia, e alla messa in esercizio dell’impianto”. Infine il 6 novembre del 2013 fu emessa un’ordinanza sindacale per la messa in esercizio dell’impianto, ordinanza fondata su motivi di urgenza giudicati insussistenti.
 
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