Liti e minacce: il sindaco di Ceglie Messapica denunciato da un barista

Liti e minacce: il sindaco di Ceglie Messapica denunciato da un barista
di Maria GIOIA
3 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Gennaio 2016, 10:04
CEGLIE MESSAPICA - Il sindaco di Ceglie Messapica Luigi Caroli è stato denunciato da un barista, titolare di una caffetteria di piazza Plebiscito, per ingiurie e minacce. La denuncia-querela è stata depositata martedì pomeriggio presso la procura della Repubblica di Brindisi. Secondo l’uomo, il sindaco lo avrebbe offeso e minacciato all’interno del suo esercizio commerciale durante i festeggiamenti della notte di San Silvestro. Della faccenda si stanno occupando gli avvocati delle due parti in causa, visto che al primo cittadino è stata già notificata la contestazione nei suoi confronti e, di conseguenza, ha nominato un suo difensore di fiducia. E così, ora spetterà ad un giudice capire cosa sia accaduto.
Come si diceva, i fatti si sono svolti nella notte di San Silvestro, quando la piazza era ancora piena di gente. Questo perché dopo il concerto del gruppo salentino “Boom Da Bash” in molti hanno deciso di soffermarsi nell’agorà cegliese per scambiare chiacchiere, bere qualcosa e continuare a festeggiare sino all’alba.

In tale contesto si inserisce il racconto del commerciante. Una serata di festa e di lavoro frenetico, vista la marea di persone pronte a fare festa per l’arrivo del nuovo anno.
«Nella notte di San Silvestro, intorno alle 3.30, in piazza Plebiscito si stava festeggiando e noi stavamo lavorando, quando nel mio locale è entrato il sindaco Caroli, accompagnato da un sottufficiale dei carabinieri. Io mi trovavo alla cassa e lui ha cominciato ad inveire contro di me, dicendo tra l’altro “Basta dare alcol”. Ad un certo punto ha iniziato a gesticolare e mi ha apostrofato con un'offesa, aggiungendo “ti metto la testa nel frigo”. Dinanzi a quella reazione, gli unici ad intervenire per aiutarmi sono stati i ragazzi che stavano lavorando con me», ha raccontato il barista ieri mattina.
E ha continuato: «In quel momento al banco c’erano tre clienti, ovvero tre ragazzi. E dinanzi a loro e al militare che era con lui, il sindaco mi ha messo le mani in faccia e mi ha spinto verso il frigo che si trova vicino alla cassa. Poi, continuando ad inveire, mi ha invitato a seguirlo fuori».

Ricostruendo l’accaduto, l’uomo ha pure mimato la scena, che quella notte è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza, presenti nel locale. Secondo quanto ha sottolineato lo stesso commerciante, le immagini registrate saranno consegnate alla magistratura.
In seguito alla reazione del primo cittadino nei suoi confronti, il barista ha consultato l’avvocato, Rocco Paradisi, con l’intenzione di rivolgersi alla magistratura: «Martedì pomeriggio ho presentato denuncia-querela presso la procura della Repubblica di Brindisi per ingiurie e minacce nei confronti del sindaco Luigi Caroli. Chi ricopre la sua carica dovrebbe essere il primo a dare l’esempio e a mostrare senso civico».
Infine, l’uomo ha precisato che nel suo locale non si stavano vendendo alcolici a minori: «Il sindaco ha detto che nel mio locale si stavano vendendo alcolici ai minori. Io voglio smentire categoricamente questa accusa. Non c’è alcun verbale che lo attesti. Nessuna forza di polizia ha accertato una cosa del genere. Tutti quella sera in piazza hanno venduto alcolici e c’era gente che aveva portato l’alcol direttamente da casa».
Dunque, la questione passa ora nelle mani dei giudici, ai quali spetterà fare chiarezza sulle due versioni dei fatti rese dal commerciante e dal primo cittadino. Solo in questo modo si riuscirà a stabilire se ci sono e a chi vanno attribuite eventuali responsabilità in tutta questa storia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA