Il tribunale: «Il bar dell'ospedale di Brindisi torni al vecchio gestore»

Il tribunale: «Il bar dell'ospedale di Brindisi torni al vecchio gestore»
di Maurizio DISTANTE
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Sabato 5 Dicembre 2015, 11:51
BRINDISI - Colpo di scena per il bar dell’ospedale “Antonio Perrino”: il giudice del Tribunale di Brindisi, Antonio Ivan Natali, ha emanato un decreto secondo il quale la gestione del locale deve tornare in mano al precedente gestore, Benito Pagliara, motivando la decisione con la salvaguardia dei 14 posti di lavoro dei dipendenti impiegati nella conduzione dell’esercizio che, altrimenti, non sarebbe garantita. Si cambia ancora, insomma, dopo che poche settimane fa era stato annunciato uno storico passaggio di consegne, a beneficio della ditta New Power Srl, che si era aggiudicata l’appalto del bar dopo il bando indetto dall’Asl.

Prima di quest'ennesimo colpo di scena, infatti, tutto era cambiato: quattro anni fa, la gara indetta dalla precedente direzione generale dell'Asl per la gestione dell'esercizio, infatti, aveva mutato radicalmente lo stato delle cose, sancendo la fine di un'era durata 40 anni, da quando, cioè, al timone del bar c'era Pagliara, il primo, storico e unico gestore dell'impresa. L'azienda sanitaria decise di bandire un concorso pubblico che garantiva al miglior offerente la gestione del locale sito al primo piano dell'edificio principale del Perrino, secondo le logiche del mercato. Ad aggiudicarsi l'appalto, l'ultima volta, era stata la ditta di Roberto Quarta, noto commerciante brindisino. Il passaggio di consegne tra le due generazioni non è stato affatto indolore: la figlie di Pagliara, dopo lo sfratto eseguito dalla polizia, erano anche arrivate a scrivere una lettera con la quale stigmatizzavano il comportamento della direzione dell'Asl, rea a loro dire di aver maltrattato un uomo, il loro papà appunto, che aveva dato il cuore e la vita per quel bar, riservandogli un commiato «tutt’altro che dignitoso rispetto a quanto fatto durante tutto l'arco della sua gestione».
Dall'altro lato c’erano, però, le ragioni dei vertici aziendali. «Troviamo incomprensibile la decisione del giudice – afferma Giovanni Giannoccaro, direttore amministrativo dell'Asl – abbiamo agito nel rispetto delle regole, affidando la gestione del bar al vincitore della gara che ha formulato un'offerta ben superiore, in linea con le leggi del mercato e che garantisce, tra l'altro, la continuità occupazionale dei 14 dipendenti che non avrebbero, quindi, perso il posto». Per l'azienda il passaggio di consegne rappresenterebbe un deciso passo nella direzione di un corretto rapporto tra ente e società che gestisce il punto di ristoro, dopo anni in cui l'affitto pagato da Pagliara non sarebbe stato congruo rispetto agli incassi garantiti dall'attività. «Finora – prosegue Giannoccaro – i precedenti gestori hanno pagato un affitto di 18mila euro annui, comprensivi del costo dell'energia elettrica e dell'acqua consumati, una cifra irrisoria rispetto a quanto incassato».

Il nuovo corso, invece, prevederebbe un accordo basato su una cifra pari a circa 220mila euro di retta annua, ben superiore a quella precedente. «Come direzione strategica dell'azienda – spiega il direttore amministrativo – siamo impegnati quotidianamente nella lotta agli sprechi di questo tipo. Stiamo portando avanti due contenziosi che hanno l'obiettivo di sanare delle situazioni che danneggiano le proprietà dell'ente: il primo, con un fabbro che occupa un caseggiato che sorge nei pressi dell'ospedale e che avrebbe dovuto liberare nel 2009; l'altro con i gestori di una masseria, sempre di proprietà dell'Asl». Intanto, però, la riconsegna dei locali dell'ospedale, così come sancito dal giudice, in programma per ieri mattina, è slittata al 9 dicembre a causa degli impegni istituzionali dei vertici dell'Asl e, al momento, i 14 dipendenti, il motivo del rimpallo dell'autorizzazione alla gestione del bar, sono senza stipendio da un mese.
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