Tassa di soggiorno a Fasano, il Tar: «Le tariffe 2021 sono illegittime»

Tassa di soggiorno a Fasano, il Tar: «Le tariffe 2021 sono illegittime»
di Alfonso SPAGNULO
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Domenica 4 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 07:43

Dopo quelle del 2020, anche quelle del 2021 sono state ritenute illegittime. Parliamo delle tariffe della tassa di soggiorno. Secondo esito positivo al Tar Lecce per le strutture ricettive di Fasano, in provincia di Brindisi, per il contenzioso che li vede in prima linea contro l’amministrazione comunale guidata da Francesco Zaccaria. Sul nuovo ricorso di Federalberghi Brindisi, difesa dal legale di fiducia della federazione, l’avvocato Giulia Di Pierro, il Tribunale amministrativo regionale ha annullato le nuove tariffe dell’imposta di soggiorno 2021 del Comune di Fasano.

Il caso

La vicenda prende le mosse dalle rimostranze degli albergatori di Fasano che, in un periodo di gravissima crisi del settore dovuta alla pandemia da Covid-19, in costanza di una drastica riduzione della loro attività economica, hanno visto aumentare significativamente le tariffe dell’imposta di soggiorno «in maniera arbitraria ed irragionevole». Tale aumento, secondo gli albergatori, è avvenuto senza in alcun modo considerare il mercato di riferimento su cui tali tariffe impattavano, «trascurando i principi costituzionali e di legge che sottendono a questo prelievo. Il Tar ha accolto le censure di irrazionalità sulla suddivisione dell’imposta di soggiorno nei vari periodi dell’anno, di carenza istruttoria e di sviamento di potere nell’azione amministrativa». «Le strutture avevano giustamente lamentato una serie di illegittimità nella gradazione tariffaria dell’imposta – spiega Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi -. In particolare l’amministrazione comunale di Fasano ha dimostrato insensibilità alle gravi problematiche che deve affrontare il settore della ricettività, laddove il Comune può far fronte alle proprie esigenze di bilancio attingendo ai cospicui fondi statali anche stanziati per l’imposta di soggiorno, messi a disposizione dallo Stato per tutti i Comuni.

Il confronto con la pubblica amministrazione, nonostante le buone intenzioni degli albergatori è stato sempre difficile. Gli operatori turistici nel corso degli ultimi anni si sono spinti addirittura ad organizzare, per la prima volta nella storia, una manifestazione di protesta in piazza Ciaia che poi ha registrato la presenza di centinaia di persone. Un modo civile per contestare l’operato dell’amministrazione comunale. Nemmeno il tavolo tecnico che doveva prevedere riunioni periodiche è mai partito bloccando di fatto la possibilità di utilizzare gli introiti per il settore turistico. Oggi, a conferma delle nostre tesi arriva anche questo secondo pronunciamento del Tar a conferma che i criteri ed il prelievo applicati dal Comune non sono legittimi».

Il Comune farà ricorso

Ma il Comune di Fasano non ci sta e impugnerà la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Ad annunciarlo è lo stesso sindaco Zaccaria. «È assurdo – sottolinea il primo cittadino -. La prima sentenza sottolineava come ci dovesse essere progressività in base alla stagionalità. Così noi abbiamo ritoccato le tariffe del 2021 in ribasso di 50 centesimi. Su una tariffa di 2,50 euro giornaliere sono il 20%. Mica poco. Abbiamo reso differenti le tariffe in base alle stagioni. Questa volta impugneremo la sentenza del Tar. A gennaio, febbraio e marzo addirittura non si paga la tassa di soggiorno. La prima volta abbiamo ascoltato il Tar. Gli albergatori sono stati anche scorretti perché con loro abbiamo condiviso i passaggi per le tariffe 2021 e devo pensare che sia per ragioni politiche il fatto che abbiano impugnato anche il 2021. E poi come potremmo restituire i 50 centesimi ai turisti? Mi sembra impossibile che le strutture ci diano tutti gli elenchi».

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