Emiliano 2, Brindisi non ha assessori
«Lavorano per distruggerci»

Emiliano 2, Brindisi non ha assessori «Lavorano per distruggerci»
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:50

Ancora una volta, la provincia di Brindisi resta esclusa dalla giunta regionale, nella quale nessun brindisino ha mai messo piede fin dall’insediamento del governatore Michele Emiliano. Eppure, i candidati di spessore non mancavano, a partire dal consigliere regionale di lungo corso, da poco in quota ad “Articolo 1”, Giuseppe Romano, al quale si pensava potesse andare la delega alla Sanità, vista l’esperienza da presidente nell’omonima commissione. E lo stesso dicasi per il democratico Fabiamo Amati, che ha già ricoperto con risultati positivi il ruolo di assessore ai Lavori pubblici ed alla Protezione civile.
Ad insorgere contro questa decisione è l’ex sindaco di Ostuni, nonché vice presidente della Provincia, Domenico Tanzarella. Che tra l’altro è il primo dei non eletti per la provincia di Brindisi proprio della lista civica “Emiliano sindaco di Puglia”.
«Ho parlato pubblicamente, in consiglio provinciale, dell’omissione, dell’obliterazione del territorio brindisino. Ma evidentemente - commenta - sono tutti contenti così, visto che nessuno parla. E invece è una cosa inaudita. In tutti questi mesi non ho mai letto in cronaca regionale notizie su Brindisi, come se ci fosse un diritto di cittadinanza affievolito. O c’è dell’altro per cui nessuno alza un dito?».
Poi, Tanzarella spezza una lancia in favore di Amati e Romano. «Non capisco. Che hanno - si chiede - una gamba in meno? Due braccia in meno? Perché non possono ricoprire quel ruolo? Brindisi ha l’attenzione sono dal punto di vista infrastrutturale, magari quando si parla di gasdotti. Ma i problemi ambientali e di occupazione non sono mica solo a Taranto».
Eppure, ragiona il vice presidente della Provincia, «non siamo mica la provincia più piccola. D’altro canto non posso immaginare un ostracismo preconcetto del presidente nei confronti della provincia di Brindisi».
Preferisce evitare le polemiche, invece, il deputato di “Articolo 1” Toni Matarrelli, che rimane pacato nonostante la mancata nomina del compagno di partito Romano. «Una giunta regionale - sottolinea - deve operare nell’interesse dell’intera regione. La territorialità, dunque, non è l’elemento essenziale nella valutazione. Ciò non toglie che a me farebbe piacere che nel prosieguo di questa esperienza di governo regionale si possa pensare di individuare un assessore del nostro territorio. L’auspicio, dunque, è che la questione non sia ancora chiusa. Credo, infatti, che ci siano ancora i margini per immaginare che Brindisi possa essere rappresentata in giunta».
 
Preferisce non commentare, invece, il consigliere regionale del Pd Fabiano Amati che, come detto, era tra i brindisini in pole position per un posto nell’esecutivo regionale. «Io - esordisce innanzitutto - sono in conflitto d’interesse. Preferirei quindi non essere io a parlare». Poi, però, Amati aggiunge: «Posso solo dire una cosa. Io per la mia provincia e per la regione, per migliorare le loro condizioni, faccio il possibile. Anche da consigliere e da presidente della commissione Bilancio».
Tutt’altro che sorpreso si dichiara l’ex senatore Euprepio Curto, che proprio in provincia di Brindisi aveva guidato la lista dell’Udc a favore di Emiliano. «Mi dispiace ma non mi sorprende», è il suo commento secco. «Seguo con molto distacco - aggiunge poi - le vicende regionali, nonostante il mio straordinario rapporto di amicizia con l’assessore Negro. Purtuttavia la notizia dell’ennesima esclusione, io oserei dire marginalizzazione, di Brindisi dall’esecutivo desta abbastanza naturalmente delle forti perplessità. Io nell’ultima campagna elettorale fui candidato a sostegno del presidente Emiliano perché mi fu richiesto da un partito al quale mi legava un rapporto anche di gratitudine e di riconoscenza. E pertanto, considerando che se non l’avessi fatta io non sarebbe stata fatta a Brindisi la lista dell’Udc, mi posi al servizio di una idea di politica che probabilmente pensavo potesse essere abbastanza diversa da come poi si è manifestata».
Tutt’altro che sorpreso dell’esclusione di Brindisi anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti. «Noi - dice - non ne facciamo una questione di campanilismo. Che sia di Bari, di Brindisi, di Taranto a noi non interessa, purché sia competente nella materia che deve gestire. Ed i nomi che ottengono le deleghe non rispecchiano questo principio. Questo la dice lunga sulla visione di Emiliano. Già prima c’erano degli “yes-men” ma ora siamo finiti dalla padella nella brace».
Detto questo, però, Bozzetti ammette: «Di sicuro è l’ennesima dimostrazione, dopo quella recente della Eagle Lng, del fatto che Emiliano non è attento alla nostra provincia. O meglio a tutelare gli interessi della nostra provincia. Anzi, lavora quanto più possibile per distruggere il nostro territorio, sia politicamente che dal punto di vista del tessuto sociale».
Molto critico, infine, anche il senatore di Direzione Italia Vittorio Zizza, che commenta: «Ancora una volta Brindisi ignorata, la storia di questa provincia cancellata dalla politica regionale».

Per il senatore, il territorio di Brindisi ne esce penalizzato. «Il Pd e il centrosinistra di Brindisi - sottolinea Zizza - sacrificati per Bari. Ancora una volta un fallimento per questo governo regionale che non riesce a tutelare tutti i territori che compongono la Puglia. Emiliano usa la provincia di Brindisi solo per l’approdo del gasdotto, facendo scelte diverse da quelle per Melendugno o per la Tap. Ed così grazie al disinteressamento del governo regionale e nazionale che Brindisi resta indifesa ed anche il porto e l’aeroporto perdono la loro importanza. Al presidente Emiliano, che rappresenta tutta la Puglia e non solo Bari, chiediamo rispetto per questo territorio e per i suoi cittadini».

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