Xylella, spuntano altri focolai: 5 nuovi alberi infetti tra Brindisi e Taranto

Xylella, spuntano altri focolai: 5 nuovi alberi infetti tra Brindisi e Taranto
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 24 Gennaio 2017, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 12:02

Nel giorno in cui il ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha annunciato la conferma da parte della Commissione europea a lavorare per eliminare il divieto di reimpianto degli ulivi, introdotto con la Decisione di esecuzione Ue del 2015, arriva la notizia di nuovi alberi infetti. Cinque, per l’esattezza, tutti nella fascia compresa tra le province di Brindisi e Taranto. 
E scatta di nuovo l’allarme contagio, che potrebbe portare l’Europa a rimangiarsi la promessa sul reimpianto per paura che il batterio colpisca sempre più territori. 
Dalla cartina pubblicata sul sito “Emergenza xylella” della Regione Puglia, i cinque triangolini di color rosso vivo, che indicano appunto la presenza del batterio, compaiono tutti nella fascia di contenimento, a cinque chilometri a nord dal limite più meridionale. A quanto pare gli ispettori e i tecnici della Regione e dell’Arif stavano quasi per ultimare il monitoraggio nella fascia cuscinetto e mancavano altri 5 chilometri per ultimare le analisi sperando di riuscire a superare indenni quella linea senza imbattersi nella xylella. Invece proprio negli ultimi cinque chilometri sono state rintracciate cinque nuove piante, come si è detto tra le province di Taranto e Brindisi, colpite dal batterio, più precisamente un albero si trova a Carovigno a due passi dall’area protetta di Torre Guaceto e dagli oliveti secolari di Serranova, uno a San Vito dei Normanni, uno a Ceglie Messapica, uno a Grottaglie e uno in agro di Taranto lungo l’invaso Pappadai. Il destino di questi ulivi è segnato, infatti saranno subito abbattuti.
 
Le analisi sono state ripetute e il verdetto ha confermato la presenza del pericoloso batterio. Perciò si procederà con l’abbattimento, ma la Regione ha già dato mandato per monitorare tutto il raggio dei cento metri attorno agli alberi malati trattandosi di area al confine tra le zone cuscinetto e indenne. Questo per scongiurare che l’infezione se c’è possa essere stroncata subito, fermando così la concreta possibilità che possa risalire verso il Nord della Puglia. 
Come ha detto, infatti, il governatore Michele Emiliano nei giorni scorsi «la situazione in Puglia ora non è drammatica, la stiamo contenendo». Motivo per cui si continua con il monitoraggio a maglie strettissime per fermare subito laddove si rendesse necessario il batterio.
Vale la pena ricordare che nel mese di dicembre la Regione Puglia ha corretto il tiro sulle misure fitosanitarie per contrastare la xylella fastidiosa inserendo l’obbligo dei tagli anche nei cento metri dalle piante malate nelle zone “cuscinetto” e “indenne”, oltre al consiglio tagliare gli ulivi gravemente compromessi anche nella zona infetta. Un passaggio obbligato per essere in regola con quanto prescritto dalla Commissione Bruxelles. 

Il provvedimento che porta la data del 13 dicembre scorso, ha quindi corretto il tiro rispetto alle norme in vigore emanate dalla Regione nell’aprile scorso, dopo la chiusura della gestione emergenza in capo al commissario Silletti, mentre la sentenza della Corte Giustizia (interpellata da alcuni olivicoltori del Brindisino), è arrivata il 9 giugno, sostenendo chiaramente che gli abbattimenti precauzionali nei 100 metri dal punto in cui si manifesta l’infezione sono legittimi, motivo per cui la Commissione Ue era tornata a pretendere l’adeguamento delle misure secondo quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea. Ora in virtù di quell’adeguamento se si trovano piante infette nella zona indenne bisognerà procedere con l’abbattimento anche nel famoso raggio dei cento metri.
Intanto, oggi approda in Consiglio il disegno di legge regionale sulla xylella, ma è difficile che venga discusso perché viene preceduto dalla Riforma dei consorzi.

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