Telefonini, droga e altri oggetti sarebbero entrati liberamente nel carcere di Brindisi, lanciati dall'esterno. In un caso era stato pianificato di usare i droni, ma il progetto era poi fallito.
L'inchiesta dei carabinieri
È quanto emerge da una inchiesta dei carabinieri, coordinata dalla procura di Brindisi, che ha portato all'esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare che dispongono in tutto 12 misure restrittive. Gli indagati sono: Bartolomeo Abiuso, detto Lucio di Fasano; Antonio Dell'Era, di Noicattaro; Massimiliano Livera, di Brindisi; Rossella Mastrogiacomo, di Brindisi; Giorgio Picca, detto Smart, di Bari; Francesco Pinto, di Fasano; Michael Profeta, di Bari; Emanuela Scalese di Gravina in Puglia; Danilo Scapecchi, di Brindisi; Eugenia Schiavone, di Fasano; Andrea Mattia Tagliente, di Brindisi; Giovanni Torsello, di Brindisi.
I domiciliari sono stati disposti per Abiuso, Dell'Era, Livera, Profeta e Scapecchi. L'obbligo di dimora per Pinto, Scalese, Tagliente, Mastrogiacomo e Torsello. L'ordinanza è stata eseguita nelle province di Bari e Caserta e a Brindisi e Fasano.
L'accusa: spaccio in struttura detentiva
Le accuse sono a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti aggravate dall'aver commesso i fatti presso un istituto penitenziario.
I fatti si riferiscono a un periodo compreso tra il febbraio 2020 e il marzo 2021.
Droga e telefoni lanciate in plichi
All'interno del penitenziario nel corso degli accertamenti svolti sono state trovate e sequestrate alcune dosi di droga. Secondo quanto emerso la droga e i telefonini venivano lanciati dall'esterno o nascosta in plichi o cartoline destinati ai detenuti.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari compiute oggi, in casa di un indagato di Noicattaro (Bari), sono stati trovati tre chili di hashish. L'uomo, per cui inizialmente erano stati disposti i domiciliari, è stato condotto in carcere.