La Carluccio ritira le dimissioni. I Democratici e Socialisti: Errico per vice

La conferenza stampa dei Democratici e Socialisti
La conferenza stampa dei Democratici e Socialisti
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Martedì 7 Febbraio 2017, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 23:08

BRINDISI - La sindaca Angela Carluccio ritira le dimissioni che aveva rassegnato lo scorso 24 gennaio. «L’urgenza della mia decisione - spiega in una nota - è legata alla necessità di disporre della pienezza delle funzioni in occasione della posizione che il Comune di Brindisi, nella persona del suo sindaco, è chiamato ad assumere entro
domani, 8 febbraio 2017, nella conferenza di servizi fissata presso la sede del ministero dell’Ambiente, a Roma. Qui il Comune dovrà esprimere il proprio parere in ordine al riesame e al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio della centrale termoelettrica “Federico II - Brindisi Sud”. Si tratta di questioni di eccezionale rilevanza e importanza per gli interessi del territorio e della popolazione, nei campi della salute pubblica, della tutela dell’ambiente, degli interessi economici e sociali. Attesa la volontà di non sottrarmi alle mie responsabilità, intendo assumere le opportune decisioni legate all’autorevolezza consentita dalla pienezza del mandato sindacale. Sull’esito dell’incontro riferirò al mio ritorno alla conferenza dei capigruppo del consiglio comunale. Per questi motivi, e per una ritrovata serenità della situazione politica le cui intense problematiche mi avevano spinta a rassegnare le dimissioni il 24 gennaio scorso, questa sera alle ore 19 ho revocato le stesse con efficacia immediata».

Nell mattinata, invece, è stata la volta della presentazione, a palazzo di città, per il nuovo gruppo dei Democratici e Socialisti, che raccoglie cinque consiglieri comunali e due assessori ed ha garantito, nell'ultimo consiglio comunale, i numeri per l'amministrazione della sindaca Angela Carluccio con l'uscita di Damiano Flores dal Pd. «Ci teniamo - spiega proprio Flores - a spiegare le nostre scelte, che qualcuno può ritenere un tradimento. Ma è invece la responsabilità che i consiglieri comunali, in certi momenti del percorso amministrativo, devono sapersi assumere. Non è certo "ribaltone" la parola giusta per quella che è una scelta seria e di grande senso di responsabilità». Seduti al tavolo con lui c'erano l'assessore ai Lavori pubblici Salvatore Brigante, l'assessore alla Pubblica istruzione Maria Greco, il capogruppo Luciano Loiacono ed i consiglieri Luigi Sergi e Umberto Ribezzi. Il quinto consigliere, Maurizio Colella, era seduto tra il pubblico.
 



Dopo così pochi mesi dal voto, prosegue l'ex consigliere Pd confluito nel neo nato gruppo dei Democratici e Socialisti, «andare subito alle elezioni sarebbe un grandissimo errore, perché vorrebbe dire consegnare la città in mano ai populisti». Poi, Flores si rivolge al suo ormai ex partito, che poi è anche l'ex partito di Loiacono, Brigante e Ribezzi: «Non siamo trasformisti, abbiamo sempre dimostrato lealtà al partito di appartenenze e in alcuni casi abbiamo pagato le conseguenze di decisioni sbagliate e frettolose da parte del partito».

Il nuovo gruppo, spiega il vice presidente del consiglio comunale, «non pensa a spartizioni di poltrone, vuole solo che la città sia governata bene». E per questo, propone Flores, «chi meglio di Michele Errico potrebbe fare il vice sindaco? Quando ho detto sì alla candidatura per il consiglio comunale il candidato sindaco doveva essere proprio lui. Poi è venuto fuori il nome di Marino. Ora credo che la giunta sarebbe valorizzata dalla sua presenza».

Infine, cogliendo un'apertura nelle parole - in realtà molto dure - del segretario regionale del Pd Marco Lacarra, l'ex consigliere democratico, il più suffragato della lista del Pd con 817 voti, dice: «Accetto la discussione. Noi vogliamo affrontare nel merito la questione locale per sviluppare un ragionamento serio». Al suo ex partito si rivolge anche Loiacono: «Ci hanno trattati come stracci.
Al Pd abbiano dato tanto e continuiamo a dare tanto, anche se il Pd ha un atteggiamento diverso».

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