Contrordine dal Pd: l’approdo della Tap resta a Melendugno

Contrordine dal Pd: l’approdo della Tap resta a Melendugno
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 29 Settembre 2016, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 21:08
Diventa un caso politico la questione Tap dopo la nota a firma del segretario regionale del Pd Marco Lacarra, del portavoce regionale Giacomo Polignano e del resposabile regionale dei circoli, il brindisino Mino Carriero, dalla quale sembrava che il Partito Democratico pugliese avesse preso ufficialmente posizione rispetto allo spostamento dell’approdo Tap da Melendugno a Brindisi. E invece, è lo stesso Pd pugliese a smentire se stesso sostenendo invece che l’unico approdo possibile è quello già individuato.
Nella nota di qualche ora prima, però, dopo avere sottolineato che l’assemblea dei segretari di circolo della Puglia aveva «dato voce ad istanze e proposte provenienti da ogni angolo del territorio», dunque presumibilmente anche da Brindisi, Lacarra, Polignano e Carriero aggiungevano: «Tra le questioni di cui si è più ampiamente discusso, l’approdo pugliese del gasdotto Tap ed il futuro dello stabilimento Ilva di Taranto. In merito al gasdotto e all’ipotesi di un suo approdo a Brindisi, è stata sottolineata la necessità di un confronto diretto con la città, per un’opera di cui, in ogni caso, non si mette in dubbio l’utilità». Un confronto che sarebbe dovuto avvenire «attraverso un autonomo percorso di approfondimento con l’ausilio di figure tecniche altamente qualificate, al fine di superare ogni sterile contrapposizione polemica e delineare soluzioni concretamente realizzabili».
A ventiquattr’ore di distanza, però, la posizione è già mutata. Radicalmente. E viene affidata ad una nota piuttosto criptica a firma del solo segretario Lacarra. «Come anticipato nella precedente nota di resoconto sull’assemblea dei segretari di circolo della Puglia, nelle prossime settimane il Pd pugliese - esordisce il segretario ricordando, sostanzialmente, quanto già annunciato poche ore prima - avvierà, con l’ausilio di figure tecniche altamente qualificate, un percorso di approfondimento in merito a due tra le più scottanti questioni dell’agenda politica regionale: Tap e Ilva».
E fin qui, niente di nuovo assodato che già nelle scorse ore era stato annunciato questo futuro approfondimento tecnico e politico. Ma subito dopo, il segretario regionale sembra chiarire, una volta per tutte, la posizione del Partito Democratico sulla questione Tap. «Circa il gasdotto, in particolare, sarà utile avviare un confronto - prosegue infatti - sugli effetti che l’opera potrà produrre nell’area di approdo costiero già definita al fine di una più approfondita valutazione di eventuali opere compensative che, in loco, andrebbero verosimilmente previste. Ciò soprattutto al fine di superare ogni sterile speculazione polemica e di delineare soluzioni condivise e concretamente realizzabili».
Resta, quindi, la necessità di un confronto - con le popolazioni e con tecnici ed esperti della materia - sulla questione gasdotto. Sparisce, invece, ogni riferimento all’approdo alternativo, la cui ipotesi era apertamente prevista nella nota precedente. Il confronto, dunque, si farà. Ma a Melendugno, unico approdo previsto dal progetto e dalle autorizzazioni per il gasdotto Tap in Italia.
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