Cono d'atterraggio più alto: presto l'ok alle grandi navi

Cono d'atterraggio più alto: presto l'ok alle grandi navi
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Venerdì 29 Luglio 2016, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 17:46
Un passo avanti importante per il porto di Brindisi, il cui traffico è da sempre limitato a causa del cono di atterraggio dell’aeroporto, che passa proprio sopra l’area di Costa Morena-Punta delle Terrare. L’Enac, infatti, ha dato il via libera all’accordo per superare una volta per tutte il limite dell’air-draft. Una svolta decisiva, nel lungo percorso verso l’obiettivo dell’innalzamento del cono di atterraggio nell’aeroporto del Salento, intrapreso e fortemente voluto dall’Autorità portuale con lo scopo di consentire alle navi di altezza sino ai 50 metri di ormeggiare nel porto medio, proprio alle banchine di Costa Morena-Punta delle Terrare.
L’Ente nazionale dell’aviazione civile, infatti, ha ufficialmente validato il Protocollo di intesa per l’esecuzione degli interventi necessari a rendere compatibile l’innalzamento dei limiti di air-draft presso le banchine del porto medio di Brindisi con l’aeroporto di Brindisi-Casale, sottoscritto da Authority, Aeroporti di Puglia ed Enav.
 
La contiguità delle aree portuali con lo scalo aeroportuale, infatti, determina delle importanti limitazioni operative connesse all’ingombro delle navi che, oltre i 36 metri di altezza, interferiscono con le superfici di protezione alle operazioni di volo per la testata 31 della pista aeroportuale. Dopo numerosissime interlocuzioni, incontri e tavoli tecnici con i massimi rappresentanti dell’Ente nazionale per l’Assistenza al volo e Aeroporti di Puglia, però, e all’esito di uno studio aeronautico e di safety che l’Autorità portuale brindisina ha commissionato ad Enav, si è giunti all’adozione di questo documento, in attuazione del quale l’Autorità portuale finanzierà, così come deliberato dal comitato portuale nei mesi scorsi, i lavori necessari alle strutture strumentali e agli impianti aeroportuali per conseguire il risultato programmato, per un importo, pari a 1 milione e 300 mila euro.
«Si procederà - spiega il commissario straordinario dell’Autorità portuale di Brindisi Mario Valente - all’arretramento della soglia pista di atterraggio, in prossimità del porto medio, di circa 200 metri rispetto all’attuale. L’angolo di discesa dei velivoli, inoltre, verrà rimodulato a 3 gradi, rispetto ai 2,5 attuali. Saranno garantite tutte le migliori condizioni di sicurezza, sia in porto che in aeroporto».
Attualmente, sono autorizzate ad operare dietro una concessione di deroga da parte di Enac, attraverso apposito Notam (Notice to air men, avviso ai piloti, ndr), navi con air-draft non superiore ai 41 metri, solo per alcuni giorni della settimana, esclusivamente fino al tramonto e con visibilità assicurata.
I lavori, in sostanza, prevedono di modificare l’angolo del fascio radio proiettato nell’etere dall’Instrumental landing system, ovvero il sistema di atterraggio strumentale che con una sorta di cono radio “cattura” gli aerei in discesa e li guida fin sulla pista in maniera remota. Quel fascio, oggi, è un’inclinazione di 2,5 gradi. Dopo i lavori, invece, dovrebbe arrivare a tre. Questo spostamento dell’angolo di discesa farebbe indietreggiare verso l’interno di circa 200 metri il punto in cui l’aereo tocca terra. Oltre alle modifiche all’Ils, bisognerà spostare tutta la segnaletica di guida ed eseguire molti altri lavori non particolarmente grossi ma di alto livello tecnologico, dunque costosi.
Questo, tra l’altro, non risolverebbe definitivamente il problema del porto, perché il cono di atterraggio, dopo i lavori, sarà più in alto della cosiddetta “superficie orizzontale interna”, una sorta di ellisse immaginaria che limita l’altezza di qualunque oggetto, dalle case fino alle imbarcazioni, per l’appunto. Questo limite si calcola aggiungendo 45 metri all’altezza sul livello del mare della pista più bassa, che a Brindisi è di circa 3,5 metri. Per questo, la superficie orizzontale interna è fissata a poco meno di 49 metri sul livello del mare, dunque un metro più in basso rispetto al cono di atterraggio.
La modifica è possibile ma va richiesta e deve ricevere l’autorizzazione, dunque anche su questo dovrà lavorare nelle prossime settimane l’Autorità portuale, come del resto sulla concertazione dei prossimi passi, per l’avvio dei lavori nel più breve tempo possibile, con Aeroporti di Puglia, che gestisca lo scalo brindisino.
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