Coltivatori diretti ma di mariujana: arrestati in tre

Coltivatori diretti ma di mariujana: arrestati in tre
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Domenica 24 Settembre 2017, 05:30
Contrada Pilella, nelle campagne tra l’ex base americana Usaf e il Santuario di Jaddico, era un vero laboratorio di essiccatura e lavorazione della marijuana.
Qui nel pomeriggio di venerdì, un blitz degli agenti della Sezione Volanti ha permesso di sequestrare quasi un quintale di “erba da fumo”, marijuana prodotta interamente sul posto, ed arrestare tre persone che hanno cercato invano la fuga durante la sortita degli agenti: si tratta di Leonzio Bonifacio, di 32 anni, Vincenzo Vindice, di 32 anni, e Massimiliano Errico di 35 anni. La perquisizione ha inoltre permesso di sequestrare l’attrezzatura utilizzata per la produzione, la lavorazione e il confezionamento della marijuana. Una produzione destinata molto probabilmente al mercato locale secondo quanto appurato dagli investigatori dell’antidroga.
Espletate le formalità di rito, i tre brindisini sono stati accompagnati presso la locale casa circondariale di via Appia, a disposizione dell’autorità giudiziaria competente. La nuova operazione, mirata a contenere lo spaccio di sostanze stupefacenti, rientra (si legge in una nota della Questura) “nelle attività preventive disposte dal questore Maurizio Masciopinto, finalizzate a contenere fenomeni criminosi che spesso incidono con una fascia di utenza maggiormente vulnerabile: i giovani che frequentano la locale movida”.
Due cani da guardia e una baracca di legno protetta da una recinzione metallica. Tutt’intorno, poi, una vasta distesa di coltivazioni che si perdono tra la campagna che congiunge la città a San Vito dei Normanni. Un luogo come tanti nella campagna intorno alla città, scelto dai tre brindisini non casualmente per mettere a dimora piante di marijuana: il florido appezzamento di terreno riusciva infatti a “camuffarsi” con altre coltivazioni.
L’espediente, però, non è servito ad eludere il lavoro investigativo in mano agli agenti della Sezione volanti, agli ordini del vice questore Alberto D’Alessandro. L’altro giorno, è stata una pattuglia impegnata in servizio di controllo del territorio a notare tre individui che, con fare furtivo, entravano ed uscivano repentinamente da una baracca posta in mezzo alla campagna.
Ad insospettire i poliziotti sarebbe stato proprio il loro atteggiamento, tanto da richiedere l’intervento di altre due Volanti. Circondata la zona, una simultanea irruzione ha così permesso di bloccare i tre individui presenti, e a poco è valso il tentativo di scappare. I tre, identificati nei brindisini Leonzio Bonifacio, Vincenzo Vindice e Massimiliano Errico, sono stati sorpresi dagli agenti mentre all’interno della baracca erano intenti a confezionare ingenti quantità di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Inoltre, lo stessa baracca si rivelava un vero e proprio laboratorio di essiccatura e lavorazione della droga, coltivata in un campo a poca distanza .
Serre di marijuana a Canale Patri, la zona industriale, le campagne di Restinco o addirittura all’interno di appartamenti, scoperti nei quartieri Paradiso e Sant’Elia. Nonostante il florido mercato del narcotraffico con l’Albania, in città non manca certo la produzione di marijuana “fai da te”. L’elevato consumo di droghe tra i giovani è ormai fonte di notevole preoccupazione secondo gli allarmanti dati statistici su cui si concentrano le attenzioni della polizia di Stato e, più in generale, dei suoi organi periferici, sempre più impegnati in mirate azioni finalizzate al contrasto sia del grande traffico di stupefacenti che del piccolo spaccio.
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