Parto in casa e feto morto. È indagata la giovane mamma

Parto in casa e feto morto. È indagata la giovane mamma
​Parto in casa e feto morto. È indagata la giovane mamma
di Alfonso SPAGNULO
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Dicembre 2023, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 15:11

Interruzione colposa di gravidanza. Per questa ipotesi di reato è stata iscritta sul registro degli indagati la 34enne di Cisternino che martedì mattina ha dato alla luce una bambina successivamente deceduta. Essere indagato per questo reato significa essere sospettati di aver causato, per colpa, l’interruzione della gravidanza. 
In questa fase non si è ancora formalmente accusati, ma si è oggetto di indagini preliminari volte a verificare la fondatezza dei sospetti. 

In questa vicenda sono diversi ancora i punti da chiarire e al vaglio del pubblico ministero Alfredo Manca che ha aperto un fascicolo . Lo stesso pm ha intanto disposto l’autopsia sul corpicino della neonata.

L’esame, che sarà effettuato il prossimo 13 dicembre, servirà a capire le cause del decesso della bambina nata di sette mesi e se, soprattutto, era nata viva.

I fatti

Quando i soccorritori del 118 martedì mattina sono arrivati in via Cesare Battisti a Cisternino, nell’abitazione dove la 34enne vive insieme ai genitori, hanno trovato la donna in bagno in un lago di sangue e la bambina ancora attaccata al cordone ombelicale. Stabilizzata la mamma i sanitari hanno trasportato sia lei che la piccola all’ospedale “Perrino” di Brindisi. 
Per la nascitura, purtroppo, non c’era più nulla da fare mentre la madre, alle prese con una grave emorragia post partum, è stata presa in cura nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. 
Le sue condizioni sono migliorate nel giro di poche ore, tuttavia è ancora ricoverata. Dovrà rispondere alle domande dei carabinieri della stazione di Cisternino e della compagnia di Fasano incaricati di svolgere le indagini. 
I militari dell’Arma hanno già ascoltato i genitori e il fidanzato della 34enne e tutti e tre hanno dichiarato di essere all’oscuro della gravidanza. Anche la donna ha dichiarato, ma ai medici che l’hanno presa in cura, di non essersi mai resa conto di essere incinta. Una versione che dovrà essere chiarita dall’inchiesta. Gli inquirenti dovranno comunque necessariamente capire se si sia trattato di un aborto spontaneo (questa la prima ipotesi comunque ventilata nell’immediatezza del fatto), se la bambina già alla nascita era morta o se è deceduta subito dopo il parto. Aspetti importanti ai fini di addebitare eventuali responsabilità. E molte risposte arriveranno dall’esame autoptico sul corpicino della piccola. 

I carabinieri innanzitutto dovranno appurare se è vera la tesi che la donna non si fosse resa conto di essere incinta, come ha dichiarato in ospedale, oppure abbia voluto tenere nascosta la sua gravidanza ai suoi genitori. 
L’interruzione della gravidanza potrebbe essere stata causata da vari fattori, a cominciare da quelli naturali. Ma, ed è questa un altro aspetto che dovranno vagliare gli inquirenti, come anche se si è al cospetto della mancata diagnosi di una condizione medica che porta all’interruzione della gravidanza o l’assunzione volontaria di farmaci che inducono al parto prematuro e alla successiva morte del nascituro. Al momento siamo solo nella fase delle ipotesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA