Molestie a due ragazzine: 27enne finisce in carcere

Molestie a due ragazzine: 27enne finisce in carcere
di Lucia PEZZUTO
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Giovedì 3 Agosto 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 18:06
Ragazzine minacciate e molestate sessualmente per tre anni: operaio 27enne finisce in carcere. È questa una storia di violenza e di paura che arriva da Ceglie Messapica dove per anni due ragazzine, poco meno che diciottenni, sarebbero state molestate sessualmente con atti di libidine e palpeggiamenti da un operaio magrebino di 27 anni ora finito in carcere. 
L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Ceglie Messapica dove è stata depositata la denuncia. L’uomo è accusato di violenza sessuale continuata. I fatti si sarebbero verificati tra il 2014 ed il 2017: le due ragazzine avrebbero conosciuto l’operaio attraverso comuni amici e frequentavano la stessa compagnia. Con il tempo l’uomo avrebbe mostrato un interesse morboso per le giovanissime ragazze che, spaventate dall’atteggiamento del 27enne, non avrebbero raccontato a nessuno le molestie. Così per anni l’uomo, contando sul silenzio delle minorenni e sullo stato di soggezione, avrebbe continuato ripetutamente a molestarle. Per tre anni le giovani avrebbero subìto sino a quando nel mirino dell’uomo non sono finiti anche i rispettivi fidanzatini delle due. 
A questo punto le minacce sarebbero diventate più pesanti, al punto che le ragazze hanno deciso di confidare la loro drammatica situazione a persone estranee alla cerchia di amicizie in comune con l’uomo. Così è scattata la denuncia: le giovani hanno trovato la forza di raccontare il loro dramma e chiedere aiuto. Dopo gli accertamenti investigativi, è partito il provvedimento di custodia cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari, Paola Liaci, su richiesta del sostituto procuratore Luca Miceli. L’uomo così è stato arrestato e trasferito presso il carcere di Brindisi.
“L’occasione è propizia, invece, per ricordare il Numero telefonico gratuito antiviolenza e stalking 1522, attivo su tutto il territorio nazionale, istituito dal Ministero per le Pari Opportunità per fornire una risposta ed un aiuto da parte delle istituzioni a tutte le donne che subiscono violenze e abusi, o hanno bisogno di un supporto a causa di condizioni di disagio - dicono i carabinieri - Il servizio può fornire un primo supporto specialistico di accoglienza ed assistenza psicologica e giuridica e di indirizzo verso le strutture pubbliche e private presenti sul territorio: centri antiviolenza, forze dell’ordine, strutture sanitarie”.
 
Oggi quello del femminicidio e della violenza sulle donne in generale è uno dei reati più frequenti ma anche uno dei più difficili da contrastare vista la reticenza delle vittime che per paura non denunciano i loro aguzzini.
Da qui l’impegno costante delle forze dell’ordine che non si limita solo al contrasto ma anche alla prevenzione. “La violenza nei confronti delle donne è un male che purtroppo non conosce confini, prescinde da cultura, ceto, strutture sociali, colpisce le società avanzate e quelle meno progredite e, come in questo caso, anche donne in giovane età - concludono i carabinieri -. Il nostro paese non è immune da questo male, che si consuma nella maggior parte dei casi all’interno della cerchia delle persone vicine alla vittima. La finalità della nostra vicinanza alla cittadinanza, anche in questo campo, è quello di far emergere il sommerso che, purtroppo, è ancora vasto in questa dolorosa materia”.
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