Lupo a spasso nella riserva di Torre Guaceto: «Si ascolti il grido di tutti gli allevatori in Puglia»

I consiglieri regionali Caroli, Perrini e Picaro alzano l'attenzione su tutto il terriotorio

Lupo a spasso nella riserva di Torre Guaceto
Lupo a spasso nella riserva di Torre Guaceto
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Lunedì 3 Luglio 2023, 17:51 - Ultimo aggiornamento: 17:56

Un lupo a spasso nell’area protetta di Torre Guaceto a Carovigno. Ad immortalare la presenza le fototrappole installate dal Corpo di polizia provinciale che, la notte scorsa, hanno ripreso la presenza di un lupo a due passi dalle spiagge. La specie non è pericolosa per l’uomo, il richiamo alimentare è esercitato dalla presenza di prede naturali o animali domestici non custoditi, come i randagi.

Le immagini

Pochi frame, ma che non lasciano spazio a dubbi secondo quanto spiegato dal biologo faunista della riserva. 
Le fototrappole hanno ripreso un lupo giovane all’interno dell’area protetta di Torre Guaceto. In questa fase, l’esemplare è in esplorazione. Se riterrà che la zona sia adatta alla sua sopravvivenza, rimarrà e nel giro di un anno inizierà a riprodursi. 
I lupi sono animali con una grande adattabilità, si muovono per decine di chilometri al giorno. L’esemplare avvistato potrebbe spaziare in tutta la provincia di Brindisi alla ricerca di cibo e poi tornare a riposare in riserva poiché qui potrebbe godere di tutte le condizioni adatte alla sua vita. 

La specie non è pericolosa per l’uomo. Il suo istinto lo spinge a sentire forte il richiamo alimentare esercitato da cinghiali, lepri, tassi, ricci e da animali domestici non accuratamente protetti. 
«Gli sforzi che facciamo per il nostro territorio danno sempre ottimi risultati – ha commentato il presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli -, l’avvistamento in riserva è il frutto dell’impegno e dello spirito di collaborazione che da sempre guidano il lavoro del Corpo di polizia provinciale e del Consorzio di Torre Guaceto. Continueremo su questo solco per tutelare sempre al meglio questo bellissimo angolo di Puglia». 

“Si ascolti il grido degli allevatori”

I consiglieri regionali Caroli, Perrini e Picaro alzano l'attenzione su tutto il terriotorio: “L’ultimo episodio risale solo a quattro giorni fa quando a essere sbranato è stato un asinello, ma ormai si è perso il conto delle pecore uccise o ferite dai lupi che, in Valle d’Itria, sono diventati una vera e propria emergenza.

Nei giorni scorsi abbiamo ascoltato più volte il grido degli allevatori di Ostuni, Martina Franca e Ceglie Messapica che denunciano la perdita di diversi capi (non solo pecore, ma anche capre, cavalli e anche cani e gatti) barbaramente azzannati dai lupi. Un allarme talmente forte che ha spinto molti allevatori della Valle d’Itria a dar vita a un comitato spontaneo denominato Unità Protezioni Allevamenti Pugliesi che ha già scritto una lettera al presidente Emiliano per interessarlo al grave problema ma senza avere alcun riscontro”.

“Sappiamo bene che la Convenzione di Berna, ‘Convenzione sulla Conservazione della vita selvatica e degli habitat in Europa’ del 19 settembre 1979, ratificata dall’Italia con legge del 5 agosto 1981, n.503, il lupo è tra le specie protette, il che impedisce di fatto, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio, ma il problema non pu? essere sottovalutato per questo abbiamo presentato una mozione per impegnare la Giunta a valutare l’opportunità di garantire incentivi economici agli allevatori per la realizzazione di recinzioni anti-lupo, ma anche impegnare le risorse necessarie per indennizzare gli allevatori che subiscono le perdite di bestiame a seguito degli attacchi dei lupi”.

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