Spiagge prese d'assalto a Brindisi, ma lidi chiusi. «Destagionalizzare? Mancano gli alberghi sulla costa»

La baia di Giancola a Brindisi ieri mattina
La baia di Giancola a Brindisi ieri mattina
di Antonio SOLAZZO
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Lunedì 18 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 11:43

Lidi chiusi (quasi tutti) e stagione estiva ormai considerata al termine, eppure nel brindisino alcune spiagge – soprattutto libere – continuano a essere la meta preferita di residenti e turisti sempre pronti a un ultimissimo bagno. 

La situazione


È questa la situazione che si presenta lungo il litorale di Brindisi superata la prima metà di settembre e che fotografa la precisa volontà dei cittadini di trascorrere al mare (quando possibile, naturalmente) questi ultimi fine settimana: il ritorno del caldo, infatti, ha prolungato l’estate nel capoluogo permettendo così a molti di prendere il sole, di fare ancora un tuffo nelle meravigliose acque dell’Adriatico e di godersi alcune ore di relax in solitudine o in compagnia. Lo scenario riporta all’attenzione il tema della destagionalizzazione turistica, pratica diffusa soprattutto nelle località balneari e che prevede un ampliamento dell’offerta organizzando un evento in un periodo diverso da quello in cui – comunemente – si colloca l’offerta principale. A Brindisi, però, sembra ancora un’idea lontana e di difficile realizzazione. 

La causa


La causa, secondo Antonio Monaco (il presidente provinciale del sindacato balneari) sarebbe da attribuire alla totale mancanza di alberghi nella zona del litorale. «Nel nostro territorio non ci sono moltissimi turisti in questo momento perché mancano gli alberghi: ne abbiamo uno, Acque Chiare che chiedo sempre ed è da ristrutturare, per questo motivo non conviene a nessuno rimanere aperto oltre le date prestabilite», esordisce. 
«Si tratta dell’unica possibilità per posticipare la chiusura dei lidi che, tra le altre cose, è già avvenuta quasi ovunque in altre zone della regione, anche sul barese per esempio. Alcuni sono ancora aperti a Lecce e soprattutto a Vieste, dove ci sono strutture convenzionate con le spiagge e adeguate ad accogliere i numerosi turisti che ogni giorno si affacciano in città.

Così facendo si garantisce sempre ai lidi un certo numero di persone, altrimenti bisognerebbe rimanere con l’incognita di aspettare qualcuno rischiando che poi realmente non ne valga la pena. Si tratterebbe di tenere a lavoro almeno cinque o sei operai (tra un pizzaiolo, un barista, due bagnini e due addetti alle pulizie) per pochi turisti, tenendo sempre presente che le spese per un lido si aggirano sempre intorno ai quattrocento o seicento euro al giorno, anche per quelli più piccoli. Senza i giusti alberghi lungo la costa, a nostro avviso diventa difficile spingersi oltre metà settembre», prosegue.

Le soluzioni


Per i residenti, comunque, sembrano non mancare: «I brindisini tra scuola, partite e impegni vari preferiscono rimanere a casa o comunque riescono a venire al mare solamente nel fine settimana, sfruttando in questo caso le ben attrezzate spiagge comunali, su tutte Cala Materdomini. Stendono un asciugamano, aprono un ombrellone, fanno un tuffo e tornano a mangiare a casa, anche perché le giornate si stanno ormai accorciando e bisogna sempre sperare che il tempo sia bello per passare qualche ora al mare. I turisti invece, naturalmente, chiedono principalmente le spiagge attrezzate per noleggiare lettini e ombrelloni, quindi bisognerebbe tenere i servizi aperti, effettuare le dovute pulizie e lavorare esattamente come durante la stagione».
Monaco fa un bilancio fra benefici e costi: «I costi per fare questo sono particolarmente elevati, a mio parere esagerati, quindi per procedere con la destagionalizzazione bisognerebbe avere più garanzie, più certezze che naturalmente possono arrivare solo dalla presenza di alberghi sul litorale. La cosa migliore, dunque, è che anche gli ultimi turisti pronti ad affacciarsi nel nostro territorio raggiungano le spiagge pubbliche dove possono usufruire di questi servizi anche se, solitamente, vanno alla ricerca di altro. Inoltre, c’è anche da dire che, guardando il servizio degli autobus, quello per Apani non c’è già più e quindi rende ancora più difficile l’arrivo in quelle zone, tanto per fare un esempio. È ancora diverso, invece, il discorso dalle parti di Fasano o di Ostuni dove alcuni lidi rimarranno aperti fino agli ultimi giorni di settembre approfittando della numerosa presenza di turisti», chiude Antonio Monaco

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