Gli eventi rilanciano l’economia, il “Verdi” si candida alla sfida

Gli eventi rilanciano l’economia, il “Verdi” si candida alla sfida
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Lunedì 25 Settembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:24
Un segnale importante il successo di pubblico, presso il “Nuovo Teatro Verdi” di Brindisi, in occasione del concerto dei New Era, con la presenza di Mogol (foto grande in alto). Una serata speciale per una città che ha risposto con entusiasmo, riempiendo ogni ordine di posto del teatro e che, forse inconsapevolmente o forse no, rilancia le potenzialità inespresse del “Verdi”. «Una risposta – spiega Carmelo Grassi, direttore artistico della fondazione “Nuovo Teatro Verdi” - che probabilmente è andata anche al di là delle aspettative. Del resto, è bastata appena un’ora per esaurire tutte le prenotazioni disponibili per assistere al concerto».
Sul significato di questo riscontro positivo, con una Brindisi che si è appena messa alle spalle un’estate priva di un tabellone di eventi e che, al di là dell’attività del teatro, negli ultimi tempi pare magra di eventi di intrattenimento di rilievo, il presidente del Teatro Pubblico Pugliese risponde così: «Poco meno di un mese fa abbiamo organizzato, col Comune, il concerto di Peppe Servillo (foto verticale a destra) in una piazza Duomo gremita. Quello che sta accadendo è la volontà di creare eventi di qualità collaterali al tabellone proposto, che inizierà il prossimo 24 novembre, e che sarà probabilmente anticipato da una sorpresa. La nostra filosofia è incentrata sulla qualità che stiamo cercando di offrire alla città: non è semplice proporla e non è detto poi che vada sempre bene. In una valutazione più ampia facciamo anche una distinzione fra eventi gratuiti e a pagamento, dove questo filtra un po’ inevitabilmente la risposta».
Durante la manifestazione “Inchiostri 2016”, nel corso di un convegno incentrato sui luoghi della cultura, Carmelo Grassi sottolineò come un luogo dovesse avere dei contenuti, per diventare di cultura, ed al contempo di come lo stesso teatro avesse bisogno anche di altri contenuti, oltre agli spettacoli in tabellone.
 
«Certamente – conclude – e resto della stessa idea, aggiungendo che stiamo lavorando in questo senso, per pensare, ideare e magari realizzare questo tipo di discorso». La cultura nei luoghi, ed i luoghi per la cultura, sono un tema spesso attuale per una città come Brindisi che, nonostante viva difficoltà di sostenibilità nell’offerta culturale, mantiene sempre acceso un sottointeso fermento interno. Ad esempio, alla palazzina Belvedere si sta ospitando la mostra “La culla delle albe”, con le opere di Uccio Biondi a cura di Massimo Guastella. «Ben venga l’attenzione del pubblico – spiega proprio il professor Guastella – ma in un quadro ancora più generale, al di là del lavoro della fondazione, esistono purtroppo anche una serie di iniziative che giudico di valore e che non sempre hanno l’attenzione che meriterebbero. Attività culturali come il Map, il Museo Mediterraneo dell’Arte presente, ad esempio, contrasta con le difficoltà legate a portare avanti quella che è, di fatto, una piccola impresa culturale privata. Ciò che posso augurarmi, anch’io, è la speranza di una proposta culturale collettiva di qualità. Questo purtroppo, a Brindisi come altrove, è un momento storico particolare, dove si confonde la sagra con una proposta artistica di eccellenza, ed ancora peggio si sostengono proposte culturali di rara inutilità. Quello che auspico – conclude Guastella - è una maggiore sensibilità, su questo punto, da parte di chi coordina e di chi può sostenere le cosiddette iniziative culturali».
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