Una pioggia di milioni per i capannoni ex Saca

Una pioggia di milioni per i capannoni ex Saca
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Sabato 25 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 12:28
 Due progetti differenti, uno presentato dall’amministrazione Consales e l’altro dall’amministrazione Carluccio, ma un’idea comune: recuperare l’area dei capannoni ex Saca. Una zona la cui storia è stata dimenticata da molti e che resta lì, abbandonata, accanto al parco del Cillarese. Arrivano a Brindisi 19 milioni di euro grazie ai bandi per la riqualificazione urbanistica e sociale delle periferie voluti dal governo, che ha voluto impegnare le risorse a disposizione per finanziare tutti i progetti entrati in graduatoria.
Quelli brindisini, dunque, non erano ai primi posti ma rispettavano comunque tutti i requisiti del bando e dunque, come gli altri in graduatoria proposti da comuni del Meridione, sono stati finanziati.
Il primo prevede la realizzazione di una officina di formazione per ragazzi con disagi sociali, oltre che di un punto di aggregazione interculturale. Ma è solo una piccola parte di un progetto ampio e articolato che, tuttavia, non aveva raccolto grande successo in città né a livello nazionale se si pensa che il secondo progetto, quello presentato dall’amministrazione Carluccio, si era piazzato al 99esimo posto su 120. Alla fine, tuttavia, il finanziamento è arrivato lo stesso.
Il secondo progetto, che riguarda due capannoni, prevede la realizzazione di una “Cittadella intelligente dell’autismo” nel primo capannone. Qui verrà offerta assistenza alle famiglie con figli autistici, che saranno in questo modo seguiti dalla nascita sino al raggiungimento della maggiore età, con inserimento nel mondo del lavoro.
Nel secondo capannone, invece, sorgerà un acceleratore di startup legate alla dieta mediterranea.
 
Una idea, questa, collegata al terzo lotto previsto dal progetto, vale a dire le aree verdi. Lo scopo è quello di realizzare qui progetti nell’ambito dello sviluppo urbano ecosostenibile come ad esempio orti didattici, orti urbani e agricoltura sociale.
Entrambi i progetti, ma in particolar modo quello dell’amministrazione Carluccio, non erano stati accolti in maniera particolarmente positiva ma oggi, a qualche anno di distanza, esultano l’assessore all’Urbanistica dell’amministrazione Consales Pasquale Luperti e l’assessore alla Programmazione economica dell’amministrazione Carluccio.
«L’auspicio - dice Luperti dopo avere espresso tutta la propria soddisfazione - è che quel finanziamento venga impiegato per portare a compimento un primo importante passo verso la riqualificazione di quell’area che, oltre a rappresentare un polmone verde di eccezionale valore, può diventare un polo di attrazione culturale e sociale». Soddisfatta anche la Miggiano, che ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Molti ricorderanno - sottolinea - il fiume di polemiche che accompagnò sia la fase istruttoria che quella deliberativa del progetto. Si mise in dubbio, ad esempio, la presentabilità dello stesso progetto in quanto a dire di quanti si opposero vi era un vincolo idrogeologico dell’area interessata insormontabile. Nei fatti quanto contestato venne superato dal parere preliminare che fornì l’Autorità di Bacino. Altri delatori si opposero in quanto si sarebbe dovuto dare la priorità a zone più disagiate.Tutte queste polemiche sterili, a mio parere, adesso devono lasciare spazio ad un attivismo propositivo della struttura comunale e della comunità tutta in modo tale che questi finanziamenti vengano sfruttati al meglio».
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