Resta ai domiciliari il sindaco di Erchie, scarcerato l’ex vice

Resta ai domiciliari il sindaco di Erchie, scarcerato l’ex vice
di Roberta GRASSI
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Giovedì 27 Luglio 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 15:47
Resta ai domiciliari il sindaco di Erchie, arrestato e sospeso dal prefetto. E per il momento non si dimette, convinto di poter dimostrare nel merito la propria innocenza.
Torna libero, invece, l’ex vicesindaco aveva lasciato la carica di consigliere comunale di opposizione: per lui il Riesame ha ritenuto cessate le esigenze cautelari. Diversa la valutazione per Giuseppe Margheriti che invece ha puntato tutto sui gravi indizi, sul merito delle contestazioni. Sperando di poter rientrare a palazzo di città con tanto di fascia tricolore. 
L’avvocato che assiste il primo cittadino, Raffaele Missere, ha presentato un ricorso molto articolato, nel tentativo di smontare le tesi accusatorie anche attraverso una diversa valutazione dei riscontri bancari. 
Ha però retto l’impostazione del pm della Dda di Lecce, Alessio Coccioli, che ha coordinato le indagini della polizia di Taranto. L’inchiesta è ben più ampia. Sono 27 i provvedimenti restrittivi eseguiti il 4 luglio scorso: si narra di legami tra mafia e politica, di infiltrazioni della pubblica amministrazione. Ma non per Erchie, piccolo centro del Brindisino laddove sono emerse unicamente condotte di presunta corruzione. Secondo l’accusa Giuseppe e Domenico Margheriti (difeso da Michele Iaia), in concorso con gli imprenditori Cosimo Abete e Massimiliano Pedone avrebbero incassato 80mila euro a titolo di tangente su un appalto di completamento delle infrastrutture della zona Pip di Erchie, dall’ammontare complessivo di 1.009.828 euro. Vi sarebbe stata altresì la promessa di altre “dazioni” di denaro, già concordate, per una cifra complessiva pari a 110mila euro. Il sindaco avrebbe anche tentato di rallentare la realizzazione di un parco eolico, con un’ordinanza contingibile e urgente di blocco lavori, al fine di dirottare sull’impresa Tecnoscavi di Pasquale e Massimiliano Pedone il subappalto delle opere di movimentazione terre. Lo avrebbe fatto in danno della società “Eolica Erchie” che si stava occupando della costruzione dell’impianto, con la promessa di ottenere il 10 o 12 per cento sull’importo del contratto. La riscossione del denaro sarebbe documentata, a parere degli investigatori, dai movimenti sul conto corrente del primo cittadino. Risulta che nel 2012 il Credito cooperativo di Erchie aveva segnalato alla Banca d’Italia il numero uno dell’amministrazione comunale per “operazioni sospette”.
Dopo la conferma del Riesame per il sindaco, non sono mancate le reazioni politiche. 
“Abbiamo atteso in silenzio ed abbiamo mostrato grande rispetto per la vicenda umana e giudiziaria che sta vivendo ed attraversando il Sindaco di Erchie, Giuseppe Margheriti, nella consapevolezza delle conseguenze e ricadute sull’intera comunità ercolana, da un lato, e delle indubbie capacità di Chiara Saracino di assumere, in qualità di vice-sindaco, la reggenza e guidare la Città in questa fase particolarmente delicata” scrive in una nota Antonio Andrisano, coordinatore provinciale di Forza Italia.
“Appresa la decisione del Tribunale del Riesame di Lecce ci permettiamo, in punta di piedi, di intervenire augurando a Giuseppe Margheriti di poter dimostrare al più presto la di lui estraneità ai fatti contestati, così come ci rimettiamo al suo prudente apprezzamento, al suo equilibrio ed alle sue personali valutazioni e decisioni sicuri che, qualsivoglia scelta dovesse essere adottata sarà guidata dall’esclusivo e superiore interesse di Erchie”. Ne chiede le dimissioni invece il consigliere regionale dei Cinquestelle, Gianluca Bozzetti: “E’ il momento di dire basta - scrive - di abbandonare definitivamente lo scranno di primo cittadino e di consegnare le proprie irrevocabili dimissioni, senza se e senza ma. Un atto che sarebbe dovuto arrivare già da tempo da parte del primo cittadino”.
“Diversamente - prosegue - mi recherò personalmente dal Prefetto di Brindisi per chiedere un nuovo e più forte intervento dopo la sospensione avvenuta con apposito decreto: lo scioglimento del Consiglio comunale per questioni di ordine pubblico. Ritengo infatti potenzialmente pericoloso per gli equilibri sociali perpetrare una situazione che assume sempre più dei caratteri grotteschi”. Il legale del sindaco impugnerà il rigetto del Riesame in Cassazione
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