L'ex sindaco Consales dal pm parla della tangente della Nubile

A sinistra: l'ex sindaco Mimmo Consales con il suo avvocato in procura
A sinistra: l'ex sindaco Mimmo Consales con il suo avvocato in procura
di Roberta GRASSI
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Aprile 2016, 20:50 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 07:21
BRINDISI - Arrivano le prime importanti ammissioni ai pm da parte dell’ex sindaco Pd di Brindisi, Mimmo Consales che ha sostenuto un interrogatorio in procura nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che lo coinvolge e per cui è ancora agli arresti domiciliari. Da quanto è emerso l’ex primo cittadino, che subito dopo l’arresto si è dimesso, avrebbe parlato della tangente ricevuta dall’imprenditore Luca Screti (che pure si trova agli arresti domiciliari) per il tramite della Nubile, società appaltatrice del Comune che gestiva alcuni impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti. Secondo l'accusa sarebbe una mazzetta da 30mila euro.
 
L’interrogatorio,
richiesto dal pm titolare del fascicolo, Giuseppe De Nozza, risalirebbe a una decina di giorni fa, ma la notizia è trapelata solo ora. Consales lo ha sostenuto al fianco del suo legale, l’avvocato Massimo Manfreda e alla presenza di investigatori della Digos di Brindisi che hanno condotto le indagini su quattro persone, tre delle quali sono state sottoposte a misura cautelare il 6 febbraio. L’imprenditore Screti fu l’unico a finire in carcere e ottenne i domiciliari l’11 febbraio dopo aver reso piena confessione. Il commercialista, ex capo ufficio amministrazione della Nubile, Massimo Vergara, che come Consales fu posto ai domiciliari, ha ottenuto la libertà dopo l’interrogatorio di garanzia in cui ha ammesso gli addebiti.

Le accuse a vario titolo sono di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa in danno del Comune e frode in pubblica fornitura. Secondo l’accusa a fronte del pagamento di una tangente di 30.000 euro servita a saldare in parte un debito personale dell’ex sindaco con Equitalia (pari a complessivi 315.000 euro), la società avrebbe potuto beneficiare di una serie di vantaggi necessari a sbloccare, aggirando secondo l’accusa la normativa, l’appalto per la gestione dell’impianto di biostabilizzazione e la discarica di Autigno.
Dopo la bufera giudiziaria, oltre alle dimissioni del sindaco, anche tutti i consiglieri comunali hanno rimesso il mandato: Brindisi, che è ora commissariata, andrà alle urne nella prossima tornata elettorale di giugno. 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA