Blocco dei ricoveri, si rischia il caos sia in pediatria che in cardiologia

Blocco dei ricoveri, si rischia il caos sia in pediatria che in cardiologia
di Danilo SANTORO
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Giovedì 23 Febbraio 2017, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 14:15
L’ambulanza era già pronta per partire, poi fortunatamente le condizioni del bambino sono migliorate. Per una donna cardiopatica invece, giunta d’urgenza di notte in ospedale con un possibile edema polmonare, le disposizioni dell’Asl per la struttura della Città Bianca hanno impedito il ricovero nel reparto di Cardiologia, dove avrebbe potuto ricevere l’assistenza specifica per i suoi problemi al cuore, e così l’anziana è rimasta fino all’alba sotto il monitoraggio costante dei medici del pronto soccorso. Sono queste le prime due testimonianze nel primo giorno di blocco dei ricoveri nei reparti di Cardiologia e Pediatria dell’ospedale di Ostuni. In mattinata con la presenza del pediatra, garantita cinque giorni alla settimana dalle 8 alle 14, il piccolo giunto nel pronto soccorso è stato subito visitato: l’impossibilità di ricoverarlo nella struttura ostunese aveva già allertato la procedura per il trasferimento in altri ospedali, che in questa circostanza, però, non si è resa necessaria. Ora però è allarme tra gli operatori della Città bianca per quello che potrebbe accadere nel week end. Statisticamente infatti il fine settimana è considerato l’arco temporale dove da sempre si sono verificate in termini numerici le maggiori richieste d’intervento e la necessità di sottoporre i bambini ai ricoveri. 
Da sabato, così, si rischia l’emergenza con i trasferimenti verso Brindisi e Francavilla Fontana, dovessero esserci posti per i ricoveri, o il prolungamento verso altre strutture fuori Asl in assenza di disponibilità in queste due strutture. 
 
Per pediatria, senza la reperibilità dei medici specialistici, gli spostamenti con i mezzi del 118 oltre il confine della Città bianca saranno frequenti quotidianamente dopo le 14 e nelle intere giornate dove non è prevista la presenza del pediatra per la consulenza a Ostuni.
Situazione pressoché identica anche per i cittadini che giungeranno in ospedale accusando problemi cardiocircolatori: sarà assicurata 12 ore al giorno la presenza di cardiologi, con reperibilità anche notturna, ma senza comunque la possibilità di ricovero. Organizzazioni sindacali, mondo dell’associazionismo, e classe politica della Città bianca pronte a chiedere ai vertici sanitari della Regione, scelte diverse sul futuro dell’ospedale di Ostuni. Questa sera alle 19, nei locali del santuario dei Santi Medici, ci sarà un primo incontro tra gli aderenti alle varie associazioni e liberi cittadini, per organizzare una manifestazione contro le disposizione del governo regionale, in materia sanitaria per la Città bianca e di riflesso per l’intera area Nord della provincia di Brindisi, che da sempre ha visto nella struttura ostunese un punto di riferimento importante. Disagi che – secondo molti operatori del nosocomio di Via Villafranca- si moltiplicheranno durante il periodo estivo, quando la vocazione turistica della Città bianca comporterà un aumento vertiginoso della popolazione sull’intero territorio, con conseguenti richieste d’intervento e di ricovero nella struttura sanitaria.
Nei giorni scorsi durante il consiglio monotematico di Ostuni che si è svolto alla presenza del direttore generale dell’Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone, lo stesso manager ha assicurato che ci saranno interventi per riqualificare le aree attualmente a disposizione del pronto soccorso ostunese. Così come i vertici sanitari hanno garantito che i lavori della nuova ala proseguiranno con le opere, che nelle indicazioni dell’Asl, saranno completate entro dicembre 2017.
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