Provincia senza soldi, niente manutenzione: chiudono 9 strade, scuole a rischio

Provincia senza soldi, niente manutenzione: chiudono 9 strade, scuole a rischio
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 7 Luglio 2016, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 15:57
«Fra qualche giorno dovrò chiudere alcune strade provinciali». Arriva così, come un fulmine a ciel sereno, l’annuncio del presidente della Provincia Maurizio Bruno, mentre quest’ultimo si trova di fronte ai lavoratori ed ai rappresentanti sindacali della società partecipata Santa Teresa. «Purtroppo - chiarisce un attimo dopo - non abbiamo le risorse per poter intervenire per metterle in sicurezza. A settembre, inoltre, ho convocato i presidi perché non abbiamo le risorse per la piccola manutenzione ordinaria delle scuole».
 
Una situazione drammatica, dunque, che proprio come quella della Santa Teresa e dei suoi oltre 120 lavoratori è dovuta ai tagli ai trasferimenti statali che si sono susseguiti di anno in anno e che sono culminati, tra il 2015 e il 2016, in inferiori entrate da trasferimenti per 17 milioni di euro. E con le risorse per le funzioni fondamentali - vale a dire scuole e strade - ancora bloccate a Roma, il rischio di chiusura di parte della viabilità provinciale per mancanza di manutenzioni si fa sempre più concreto.

In particolare, le strade che vanno verso la chiusura sono nove: la Sp 82 Mesagne-San Pietro Vernotico, la ex Statale 16 Brindisi-San Pietro, la Sp 26 Francavilla Fontana-Ceglie Messapica, la Sp 75 San Pancrazio Salentino-San Donaci, la Sp 48 Francavilla-San Vito dei Normanni, la Sp 49 Latiano-San Giacomo, la Sp 62 Oria-Torre Santa Susanna, la Sp 28 Ostuni-Francavilla, e la Sp 37 Via Vecchia Monopoli. La cifra necessaria per “metterci una pezza” ed evitare la chiusura, in situazioni normali, non sarebbe particolarmente esagerata: tre o quattro milioni di euro. Non a caso, negli anni passati, l’ente di via De Leo è riuscito a gestire la situazione, nonostante i tagli. Ora, però, se non arriveranno le risorse per le funzioni fondamentali, la chiusura delle strade sarà inevitabile. Anche perché la Provincia continua a risarcire, venendo sempre sconfitta in giudizio, i danni nei sinistri sulle strade provinciali.

«Ogni anno - spiega il dirigente del settore Viabilità e Trasporti della Provincia Vito Ingletti - predisponiamo una relazione che inviamo al presidente. Sappiamo già, però, qual è l’importo: circa 20 o 30 milioni di euro. Ma una quota parte è sufficiente per tamponare la situazione. Con 4 milioni di euro, come negli anni passati, siamo in grado di garantire una manutenzione straordinaria minima. È chiaro, poi, che per mettere in sicurezza al cento per cento serve molto di più».

Il problema, però, è che né nel 2015 né quest’anno sono state eseguite queste manutenzioni minime. «Ne quest’anno né l’anno passato - prosegue il dirigente di palazzo De Leo - abbiamo avuto fondi. E le strade sono come un malato terminale: nel momento in cui intervieni in tempo, basta poco per risanare. Ma nel momento in cui si supera il livello critico, la strada è persa. E se prima era necessario un importo di dieci, passato quel tempo si sale fino a cinquanta». Altro problema, pure grave dal punto di vista della sicurezza degli automobilisti, riguarda la segnaletica orizzontale. «Questa - sottolinea l’ingegner Ingletti - non è più visibile sul 90 per cento delle strade. Ad ottobre, poi, con la nebbia ci saranno grossi problemi».

Oltre ai rischi, seri, per gli automobilisti, questa situazione produce paradossalmente - perché non si spendono per le manutenzioni ma per i risarcimenti sì - maggiori spese per la Provincia, costretta a pagare tutti i danni. «Siamo - ricorda infatti l’ingegnere - responsabili per il risarcimento danni. I giudici, ormai, ci danno sempre torto, nonostante negli anni precedenti abbiamo installato sulla viabilità i segnali di strade dissestate. Oltre a non avere i soldi per eseguire le attività di manutenzione, dunque, ci troviamo a risponderne direttamente dei danni».
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