Alla Provincia soltanto 2,5 milioni per gestire strade, scuole e personale

Alla Provincia soltanto 2,5 milioni per gestire strade, scuole e personale
di Roberta DE NETTO
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Venerdì 22 Settembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 10:56
«Se non dovessero esserci più le condizioni, mi dimetterò da Presidente della Provincia». Così Maurizio Bruno nelle ore successive alla riunione romana convocata per decidere in quale misura ripartire le risorse nazionali tra tutti gli enti di secondo grado italiani. Risorse che al momento ammontano a 72 milioni di euro e che vanno, appunto, suddivise sulla base di criteri specifici.
L’incontro capitolino ha segnato un passo in avanti almeno sul piano del metodo. È passata infatti proprio la linea caldeggiata da Bruno, secondo il quale è opportuno dividere la cifra tra tutte le province, indipendentemente dalle condizioni di bilancio. «E’ stata accettata – ha dichiarato Bruno – la nostra proposta per cui dalla ipotesi iniziale di non ottenere nulla, siamo passati a poter avere, come tutti gli altri, 1 milione di euro. A questi dobbiamo aggiungere la percentuale calcolata sulla base della densità demografica e dei chilometri di strade. Dunque per Brindisi ci aspettiamo circa 2 milioni e mezzo di euro». Una proiezione economica che dovrebbe essere comunque confermata nella riunione odierna tra Upi nazionale e Governo. E se le previsioni dovessero essere avvalorate il presidente brindisino ha già un’idea precisa di gestione e destinazione delle risorse. 
In queste ore i suoi uffici sono al lavoro per la predisposizione di un atto di indirizzo a sua firma che verrà sottoposto al prossimo consiglio provinciale. «Ritengo – ha argomentato – che sia necessario dirottare un milione di euro nel calderone del bilancio per intervenire almeno in parte sul disavanzo. La restante parte di soldi andrebbe invece destinata alle funzioni fondamentali, alle priorità: edilizia scolastica, riscaldamento degli istituti e viabilità».
In sintesi questa la proposta riportata nell’atto che finirà tra i banchi dell’assise provinciale. Ma Bruno è determinato. «Se quest’atto non dovesse passare in Consiglio per valutazioni politiche o della parte tecnica, per me non ha più senso continuare. Se non posso garantire le funzioni legate alle scuole o alla viabilità non ci sono le condizioni per amministrare. E non si tratta certo di una fuga da parte mia. Ma se non posso garantire l’essenziale è inutile restare».
 
Il messaggio è arrivato forte e chiaro nel corso dell’incontro di ieri a Brindisi alla presenza dei consiglieri, dei funzionari e dei rappresentanti della Santa Teresa. Lunedì prossimo si torna attorno al tavolo per la conferenza dei capigruppo. A seguire l’incontro con i parlamentari e i consiglieri regionali del territorio. Incontro fortemente voluto anche dal consigliere delegato alla Santa Teresa Giovanni Barletta che chiede a gran voce un impegno specifico delle alte rappresentanze territoriali. «Con questi soldi – ha detto Barletta – la Provincia non va da nessuna parte. Adesso chiediamo al Governo sostegno reale e forte. Serve l’impegno di tutti». Barletta concentra in particolare l’attenzione sulla partecipata che ha un bilancio in attivo e che ha bisogno comunque di tempo per poter elaborare i piani di riqualificazione generale che sono stati impostati.
E il presidente pare essere sulla stessa linea quando sostiene che «i parlamentari del territorio, al di là delle appartenenze politiche, devono portare avanti una battaglia per Brindisi in sede di finanziaria. Devono sapere quanto effettivamente alla nostra Provincia occorre almeno per pareggiare i conti, per riportare il bilancio in una condizione di equilibrio». Bisogna a questo punto attendere che dal fronte nazionale il Governo confermi la cifra di due milioni e mezzo di euro indicata da Bruno. Solo a quel punto si potrà valutare quale piega prenderanno i fatti. Sullo sfondo l’ipotesi di dimissioni del Presidente ma anche l’eventuale presa in carico del problema da parte dei parlamentari e dei consiglieri regionali del territorio.
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