Servizi e salari a rischio: «Ora è urgente risolvere il rebus delle Province»

Servizi e salari a rischio: «Ora è urgente risolvere il rebus delle Province»
di Roberta DENETTO
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Sabato 10 Dicembre 2016, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 15:07
L'agenda politico-amministrativa della Provincia segna per il prossimo giovedì 15 dicembre le riunioni di consiglio provinciale e assemblea dei sindaci. Prima alle ore dieci, poi a seguire alle 12 l'aula consiliare dell'Ente sarà il luogo all'interno del quale si darà corso ad adempimenti formali. L'approvazione del Dup, documento unico di programmazione e l'adozione dello schema di bilancio di previsione 2016. 
L'ordine del giorno del consiglio prevede altri punti: piano delle alienazioni e valorizzazioni, programma triennale delle opere pubbliche, convenzione con la Regione per la gestione dei servizi per l'impiego e delle politiche attive del lavoro. 
Ma alla luce della situazione generale nazionale risulta chiaro quanto sul tavolo, in questo momento e al di là degli adempimenti formali, la questione più urgente ruoti intorno all'impossibilità di redigere il bilancio per il 2017 in assenza di risorse economiche e in conseguenza della legge Delrio che dal 2015 ha iniziato a tagliare. Un bilancio in default come più volte sottolineato dal presidente della Provincia Maurizio Bruno. E che la condizione finanziaria sia pessima per molte realtà provinciali lo testimonia anche la presa di posizione netta del presidente di Upi, Unione province d'Italia, Achille Variati che ha scritto direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 
 
Una lettera pubblicata sul sito dell'Upi e sui siti delle Province italiane, quella brindisina compresa i cui rappresentanti istituzionali condividono evidentemente tanto i toni quanto i contenuti di merito della missiva. 
Il referendum ha di fatto “salvato” le province dalla cancellazione sulla carta costituzionale ma non ha certamente risolto i problemi di questi enti di secondo grado. Enti che ad oggi si aggrappano all'ipotesi di un decreto legge che permetta di lavorare sui bilanci 2017, altrimenti impossibili. 
Variati fa sintesi delle numerosissime realtà istituzionali provinciali quando scrive che “la conseguenza di questa emergenza avrà, se non risolta, ripercussioni pesantissime sui servizi ai cittadini la cui erogazione non potrebbe più essere garantita”. La legge di Bilancio sarebbe stata la sede per apportare “interventi correttivi in grado si assicurare il finanziamento delle funzioni fondamentali” delle Province. La storia dei giorni nostri, invece, racconta di programmi saltati, di un premier dimissionario, dell'apposizione della fiducia che ha lasciato sul tavolo tante questioni irrisolte. Tra queste il gigantesco punto interrogativo delle risorse necessarie per tenere in piedi le Province. 

Quello di Variati si configura come un appello affinché si individui un provvedimento straordinario capace di dare agli enti la possibilità di stilare i bilanci. E il presidente della provincia brindisina Maurizio Bruno è ancora più incisivo nelle sue considerazioni non mancando di sottolineare quanto questa situazione sia mortificante per i territori e per il sistema interno. «O si rimette ordine o tutto questo non ha un senso» tuona Bruno che ricorda: «Variati ha ascoltato tutti i presidenti delle Province italiane prima di inviare questa lettera a Mattarella. La situazione è questa: è impossibile tecnicamente fare impegni di spesa, programmare, stilare il bilancio». E con amarezza conclude: «Nella nostra Provincia quello che è possibile garantire per qualche tempo sono gli stipendi e i mutui contratti dall'Ente». 

Insomma il minimo indispensabile e non si sa per quanto tempo ancora. Una situazione che lo stesso Bruno definisce «mortificante anche per le funzioni del consiglio». 
Insomma le Province esistono. Al loro interno si muovono centinaia di dipendenti. Viene dato seguito al rinnovo dei consigli. La legge Delrio però le svuota di funzioni e risorse. Nella legge di stabilità si sarebbe contemplata la possibilità di interventi correttivi per ridare corpo agli enti in questione. La fiducia ha cancellato ogni possibilità di intervento. E adesso si stacca la spina o si tenta la rianimazione? Si da seguito alle richieste di Upi con un decreto nel più breve tempo possibile? La stabilità da garantire al paese non riguarda forse anche i territori rappresentati a più livelli istituzionali? 
Nel frattempo anche la Provincia brindisina resta in attesa, quasi appesa tra lo stretto indispensabile e il possibile. 
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