Edison, pressing su Emiliano. Ed è scontro tra Confindustria e Legambiente

Edison, pressing su Emiliano. Ed è scontro tra Confindustria e Legambiente
di Francesco TRINCHERA
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Mercoledì 8 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 09:05

«Il presidente di Confindustria, Gabriele Lippolis, parla come se fosse il difensore di fiducia dell’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico Meridionale, in particolare sulle scelte relative alla logistica e allo sviluppo industriale». Legambiente ribatte agli industriali nella battaglia dialettica sugli investimenti nel porto di Brindisi. E così si infiamma il dibattito sulla realizzazione del deposito di gas naturale liquefatto di Edison.

La vicenda

Nella giornata di ieri Legambiente, insieme a Italia Nostra, Wwf. No Al carbone, Forum Ambiente salute e sviluppo, AnpI, Associazione “Puliamoilmare” e “ I remuri”, ha scritto alla Regione, chiedendo al governatore Michele Emiliano «l’adozione dei provvedimenti intermedi necessari, nell’ambito del riesame che possa portare alla revoca dell’intesa» e al direttore regionale del Comando pugliese dei Vigili del Fuoco, «di sospendere immediatamente la procedura per il rilascio del Nullaosta di Fattibilità, in presenza della richiesta di riesame formulata all’unanimità dal consiglio comunale di Brindisi e delle gravi criticità procedurali e tecniche». 
Poco prima Doretto Marinazzo (Legambiente) ha inteso cntrobattere al presidente degli industriali, a cui imputa, nella sua replica ad un primo intervento dello stesso esponente di Legambiente.

Si parte dal paragone con gli investimenti nel porto di Barletta e la presenza di Lisa Logistic a Molfetta. Qui Marinazzo evidenzia come avesse chiesto «come mai si stia aprendo un investimento largamente milionario sulla logistica a Molfetta, mentre a Brindisi si fa una scelta ben diversa». 

L'ostacolo


Con un’accusa all’approccio di Lippolis. «Sposta l’attenzione verso l’Asi di Brindisi e, invece, l’ostacolo maggiore rispetto ad un futuro della logistica a Brindisi è costituito da un deposito costiero di gnl, la cui realizzazione impedirebbe l’attivazione dello scalo intermodale per il trasferimento delle merci da nave a treno e viceversa». 
Marinazzo torna anche sulla necessità che l’associazione degli industriali sostenga investimenti come la gigafactory di pannelli fotovoltaici di Enel o lo stabilimento di Act Blade per pale eoliche innovative. 
«Meriterebbero lo stesso impegno pubblico messo in atto da Confindustria a sostegno di un improbabile comitato che voleva far arrivare a Brindisi una nave rigassificatrice. Lo stesso impegno richiederebbe la creazione a Brindisi di una cantieristica a servizio di parchi eolici off-shore, ribadendo che gli aerogeneratori non si trasportano in verticale sino alla loro destinazione sulle piattaforme del parco eolico».
Lippolis aveva spiegato che l’Authority e Confindustria sostengono ogni investimento di Enel, mentre aveva parlato di alcune difficoltà segnalate da Falck sulle pale montate che “forerebbero” i vincoli aeronautici, così come aveva spiegato che la scelta per il cantiere era ricaduta su Taranto per la disponibilità immediata delle banchine. Act Blade, invece, in passato avrebbe dovuto scontare «l’ostruzionismo del Comune e della burocrazia». Marinazzo rilancia poi il tema dei dragaggi a Sant’Apollinare e delle infrastrutture per il traffico turistico. Ritardi causati, per il numero uno di Confindustria, anche per un ricorso delle associazioni ambientaliste contro la cassa di colmata. «La verità, testimoniata da atti, documenti e dallo stesso ricorso, citato da Lippolis in modo fuorviante e, peraltro, ancora in discussione, è che si contesta l’autorizzazione a prelevare sedimenti senza la loro preventiva caratterizzazione in “contraddittorio” con l’Arpa e il successivo smaltimento in un’enorme colmata e non, a termini di legge, in discarica». Ultimo tema, quello legato alle tipologie di investimento su Brindisi ed alle loro ricadute occupazionali. L’intervento confindustriale auspicava che, rimosso un certo tipo di pregiudizio addebitato agli ambientalisti, «tante ragazze e ragazzi potranno trovare una buona occupazione nella loro città e tante piccole e medie imprese del territorio tanto lavoro». 
Per Marinazzo «a Lippolis va chiesto come mai a Brindisi sono interessate società che ripropongono movimentazione, stoccaggio e si ripropongono anacronistici progetti riguardanti combustibili fossili, nel mentre si allontanano o non si favoriscono progetti sostenibili, innovativi e con grandi e certe ricadute economiche ed occupazionali».

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