Nuovi moli e gru per i Cantieri navali riuniti del Mediterraneo: «Assumeremo 200 persone»

Un rendering del progetto
Un rendering del progetto
di Francesco TRINCHERA
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Giovedì 28 Marzo 2024, 05:00

Un investimento per ampliare verso il mare gli spazi nel porto del Consorzio cantieri navali riuniti del Mediterraneo e rilanciare a più ampio spettro il settore, con la possibilità di creare sino a 200 posti di lavoro.

Il vertice

Ieri mattina, all’interno della sala giunta del Comune di Brindisi, si è svolto un incontro tra i rappresentanti dell’ente di piazza Matteotti (il sindaco Giuseppe Marchionna ed il suo vice, Massimiliano Oggiano), quelli dell’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico meridionale (il presidente Ugo Patroni Griffi) e l’amministratore delegato del Consorzio, Donato Di Palo, che ha presentato la proposta alla controparte istituzionale. Tra le principali novità del progetto, quello di ampliare lo spazio verso il mare di 25 metri, attraverso la realizzazione di due moli di sottoflutti (lunghi 100 metri e larghi 10) compresi in una struttura per l’attracco delle navi dall’ampiezza complessiva di circa 5mila metri quadri. Quindi, è previsto sia la demolizione di un piattaforma di circa 105 metri quadri che un prolungamento ed un allungamento della superficie a disposizione (nell’ordine di poco meno di 900 metri quadri) per poter posizionare il “travel lift”, ovvero il sistema (una sorta di gru marina) che è utilizzato appositamente per sollevare le navi dall'acqua e trasportarle intorno al molo o al molo.

Investimenti

Il progetto, secondo quanto chiarisce sui canali social l’Autorità di sistema, «ha già scontato l’iter procedurale e amministrativo previsto ed è candidato per l’ottenimento di fondi rivenienti dal Pnrr». Entrambi gli enti presenti hanno assicurato il proprio sostegno alla proposta, che «oltre a dare un nuovo rilevante slancio all’industria cantieristica locale, creerà almeno altri 200 nuovi posti di lavoro per l’insediamento brindisino». La proposta si inserisce in un’area che il Consorzio ha già in concessione dal 2020 e su cui sono stati portati vari investimenti per renderla operativa. «Questo progetto – ha spiegato Di Palo – è il completamento di un’infrastruttura come quella del cantiere, che sarà una delle poche di questo genere in Italia, perché riusciremo a dare risposta contemporaneamente a diversi utenti». L’amministratore delegato del Consorzio fa riferimento ad esempio ad unità commerciali che si stanno già gestendo attualmente ma anche grosse navi da circa 200 metri e maxi e giga yacht di grandi dimensioni: in quest’ultimo caso, in particolare, ci sarebbe una grande richiesta ed è prevista anche un’area dedicata.

Impatti occupazionali

Il tutto, come detto, dando anche un impulso occupazionale: Di Palo ha ricordato che, a fronte di un impegno preso di stabilizzare 19 persone, ora si è arrivati a circa 120. «Con quello che intendiamo realizzare, possiamo tranquillamente immaginare un ulteriore impiego di altre 200 unità». Tra gli ultimi passaggi mancanti, anche quello dell’adozione definitiva del Piano regolatore portuale, con cui, ha concluso l’esponente del Consorzio, il progetto diventerebbe immediatamente cantierabile. Commentando questo investimento, Oggiano ha spiegato che «l'amministrazione Marchionna nel suo programma ha posto grande attenzione a questo tipo di investimenti ad alto valore aggiunto sia dal punto di occupazionale che ambientale. Ha ragione il sindaco quando afferma che il nuovo modello di sviluppo deve partire da una più accentuata diversificazione, non affidandoci a pochi grossi operatori multinazionali (cosa successa sino ad oggi) e puntare su piu' progetti di altrettanti player privati che abbiano capacita' economico finanziaria e know how specifici (come nella fattispecie) per gestire un processo di decarbonizzazione che sino ad oggi il territorio ha solo subito con gravi ripercussioni nella disoccupazione di ritorno ormai in atto».

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