In corteo per salvare l’ospedale, contro il Piano di riordino

In corteo per salvare l’ospedale, contro il Piano di riordino
di Danilo SANTORO
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Sabato 10 Dicembre 2016, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 15:07
Una protesta pacifica. Una voce unica di dissenso. Il futuro della sanità in provincia di Brindisi preoccupa. Agli appelli alla Regione da parte di personale medico, associazioni di volontariato e semplici cittadini, dopo la bozza del piano di riordino, si uniscono anche i sindacati.
Manifestazione questa mattina davanti all’ospedale di Ostuni contro il nuovo piano. Dalle 10 alle 12 le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl, si faranno promotori di un’azione di volantinaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, sui temi della sanità, ed in particolare sul nuovo piano di riordino della rete ospedaliera regionale e sulle battaglie che si stanno portando avanti per dare risposte concrete al bisogno di cura delle persone. «Questo volantinaggio è propedeutico alla manifestazione unitaria che si terrà lunedì 12 dicembre prossimo, sotto la sede della presidenza della Regione, affinché i cittadini - dichiarano i rappresentanti dei due sindacati - possano testimoniare il forte disappunto su questo piano, direttamente al presidente Emiliano». Le organizzazioni sindacali confederali contestano la proposta di Piano di riordino regionale perché - secondo quanto da loro riferito - penalizzerebbe la Provincia di Brindisi «con il taglio di tre ospedali su otto che vengono chiusi in Puglia». 
 
Cgil e Cisl inoltre chiedono: «Che si riqualifichi la spesa di beni e servizi, combattendo sprechi e ruberie; che si riequilibri su base territoriale il numero dei posti letto della rete ospedaliera; che si riorganizzi e rifondi la Medicina Territoriale, riconvertendo contestualmente gli ospedali chiusi e da chiudere in Pta (Presidi Territoriali di Assistenza)». In queste ore in diverse occasioni, all’interno del dibattito sul futuro della sanità in provincia di Brindisi si è fatto riferimento alla presunta assenza di personale, soprattutto medico. «Occorre prevedere un intervento straordinario di assunzione di personale sanitario, per far fronte ai 5000 posti vacanti.
Inoltre è necessario che si abbattano le liste di attesa con progetti finalizzati e verificabili, e che vengano accelerate - concludono dalla Cgil e dalla Cisl - le procedure sulla centrale unica degli acquisti». Queste le tematiche sui le due sigle sindacali, per voce dei loro rappresentanti territoriali brindisini, chiederanno sostegno alla cittadinanza, affinché le istanze dirette ai vertici regionali, possano avere maggior forza di azione. 

Un confronto richiesto da più parti, per verificare la possibilità che la provincia di Brindisi, soprattutto per quanto riguarda l’area Nord, possa continuare a garantire un’offerta sanitaria, in termini di servizi, pari a quanto avviene in altre aree della Puglia. L’intera classe politica della Città bianca, maggioranza e opposizione, nelle scorse settimane aveva chiesto alla Regione, provvedimenti che andassero nella direzione di far sì che l’ospedale di Ostuni, anche nell’immediato futuro continuasse ad essere un punto di riferimento per il nord di brindisino per il sistema della rete di emergenza, e per adeguati sistemi di assistenza, così come è avvenuto fino a qualche anno. 

L’aumento dei posti letto 22 per cento ipotizzato nel prossimo piano di riordino potrebbe però, non bastare, se venissero confermate le indiscrezioni sulla chiusura dei reparti di Pediatria e Cardiologia. Ogni ipotesi attualmente al vaglio degli uffici regionali, impegnati in queste ore nel trovare una sintesi alle istanze che giungono da tutti i territori.
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