Ospedali allo stremo e gli infermieri invocano lo sciopero

Ospedali allo stremo e gli infermieri invocano lo sciopero
di Maurizio DISTANTE
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Martedì 15 Agosto 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:05
Affacciandosi nelle sale d’aspetto dei Pronto soccorso degli ospedali dell’Asl di Brindisi, ora più che mai, non si possono che registrare le condizioni estreme nelle quali versano i punti di frontiera. La situazione più critica si vive a Brindisi, dove il Pronto soccorso del “Perrino” si trova costantemente al limite. Le cause di questa continua emergenza sono tante: dalla carenza di personale alla chiusura degli ospedali di Fasano, Mesagne e San Pietro Vernotico, dalla gestione delle prese in carico alla mancanza di alcune specialità fondamentali in alcuni dei presidi della provincia, il Pronto soccorso di Brindisi vive quotidianamente sul filo del rasoio, tra gli sforzi per mantenere un livello del servizio adeguato alle esigenze e il rischio che la situazione precipiti da un momento all’altro. Il blocco dei ricoveri nel reparto di Medicina e Lungodegenza del San Camillo de Lellis di Mesagne, poi, non contribuisce a migliorare le cose. 
Le acque, quindi, sono più che mai agitate nei pressi delle strutture sanitarie e dappertutto si registrano vibranti proteste: il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, ha deciso di non attendere settembre, come capita quando si tende a rimandare ogni azione alla ripresa della routine postvacanziera, e ha annunciato l’intenzione di indire uno sciopero se non dovessero arrivare le risposte alle tante domande che da tempo giacciono sui tavoli istituzionali.
 
«Da anni, ogni anno, mettiamo in evidenza le criticità del servizio sanitario provinciale e quelle che potrebbero essere alcune soluzioni – afferma Carmelo Villani, segretario del Nursind - Da anni, ogni anno, assistiamo, affrontiamo e commentiamo le solite gravi carenze». Villani, a questo punto, chiede conto dei tanti temi che sono in attesa di una soluzione. «Da più parti si chiedono risposte: dal servizio Nido dell’ospedale Dario Camberlingo di Francavilla Fontana che si è visto sottrarre 5 unità al dal servizio di anestesia e del blocco operatorio dove si paventa l’interscambiabilità del personale infermieristico al solo fine, dal nostro punto di vista, di aggirare la nota carenza di personale».
Non è dello stesso avviso Giuseppe Pasqualone, direttore generale dell’Asl, che ritiene eccessiva la presa di posizione del Nursind, richiamando al continuo confronto esistente tra l’azienda e le parti sociali. «Sono rimasto un po’ sorpreso dall’annuncio del Nursind – spiega – siamo sempre in contatto coi sindacati e pronti alla discussione. In particolare, non mi sembra che nel Pronto soccorso del Perrino manchino degli infermieri. A inizio estate c’erano delle lacune che abbiamo colmato, avviando le procedure con l’area tecnica. Dopodiché, la dirigenza medica non ci ha segnalato particolari carenze. Quelli che mancano sono i medici: anche in questo caso ci stiamo muovendo con le assunzioni a tempo determinato». Il manager riconosce la situazione critica del Pronto soccorso dovuta al sovraffollamento, affermando che in Regione si sta affrontando la questione. «Ho sempre elogiato il lavoro del personale in servizio al Pronto soccorso poiché lì si lavora tantissimo in condizioni difficili: uno dei problemi è la gestione della presa in carico degli utenti, tema che è in fase di discussione a Bari».
Le criticità, però, secondo Arturo Oliva, segretario regionale del Cimo, il sindacato dei medici, hanno radici molto più profonde. «Non si possono fare le nozze coi fichi secchi. Il piano di riordino è in sostanza inapplicato, come dimostrano anche le ataviche carenze di personale. La riorganizzazione è intesa solo come chiusura e non come rimodulazione del sistema: i medici di Anestesia lavorano initerrottamente da più di 30 giorni, senza mai un riposo, un esempio su tutti». Oliva prosegue denunciando i mancati trasferimenti dei reparti delle strutture da riconvertire. «La Medicina di Mesagne sarebbe dovuta trasferirsi a Brindisi, come la Medicina e la Pneumologia di San Pietro Vernotico ma sembra di combattere contro un muro di gomma: basta dire che tutto è aperto e tutto funziona per farlo apparire vero. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: se ci si fa un giro nel pronto soccorso del Perrino, ad esempio, si può apprezzare la gravità della situazione».
Il Nursind si è rivolto al prefetto di Brindisi, Valerio Valenti, per chiedere la convocazione necessaria all’avvio della procedura obbligatoria di raffreddamento del conflitto e della successiva conciliazione: Valenti ha convocato sindacato e Asl per il 21 agosto.
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