Cambi di appalto al Petrolchimico: altri 27 operai rischiano il posto

Cambi di appalto al Petrolchimico: altri 27 operai rischiano il posto
di Elda DONNICOLA
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Giovedì 27 Aprile 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:34
Un altro cambio appalto e una nuova protesta, ma questa volta nel petrolchimico. Cambia la sede, Eni invece di Enel, cambiano i nomi delle aziende, ma il problema resta sempre lo stesso: il rischio, per i lavoratori, di restare a casa a seguito di una gara d’appalto ed una nuova protesta che è iniziata ieri mattina davanti ai cancelli dello stabilimento chimico.
I lavoratori questa volta sono 27. Sono in quota alla ditta Coemi, azienda metalmeccanica che fino ad ora si è occupata delle manutenzioni elettrostrumentali per conto di Versalis. Poco tempo fa si è svolta la gara d’appalto che ha messo alla porta Coemi e ed ha rappresentato il lasciapassare per Impes e TsImpianti. Nel mezzo, i lavoratori che sono diventati esuberi per la ditta uscente ed esuberi per le aziende subentranti, almeno in gran parte.
In realtà l’agitazione e l’ansia di restare a casa senza lavoro era già stata manifestata il 18 aprile scorso, quando i lavoratori sostenuti dal segretario di Uilm Alfio Zaurito avevano inscenato il primo presidio. Innanzitutto di fronte allo stabilimento e poi, nel corso della stessa mattinata, in Prefettura. I rappresentanti delle altre organizzazioni sindacali, in quel frangente, scelsero un’altra strategia a difesa dei lavoratori e cioè quella di aspettare che si svolgessero gli incontri con le aziende per capire come effettivamente stessero le cose per poi, eventualmente, ricorrere alla piazza.
E dunque quegli incontri, nel frattempo, si sono svolti. Ma purtroppo, le speranze sono state deluse. I risultati dell’interlocuzione, infatti, hanno convinto anche Fiom e Fim a ricorrere alla piazza.
I 27 lavoratori Coemi sono in presidio permanente da ieri mattina e lì resteranno fino a quando qualcosa non dovesse cambiare. «La Impes - dichiara il segretario Fiom Maurizio Sancesario - ha detto che c’è spazio solo per 5 lavoratori. La TsImpianti sostiene che c’è spazio solo per 2 unità. Entrambe dicono che hanno già la loro forza lavoro e che non hanno bisogno di unità in più per effettuare il servizio».
Tirate le somme, 20 lavoratori con età media di 40 anni, rischiano di restare a casa. «Abbiamo chiesto un incontro in Confindustria - aggiunge Sancesario - sia con le aziende uscente e subentranti sia con Versalis».
L’incontro in Confindustria si è svolto nel pomeriggio di ieri con la sola Impes, ma l’esito ha peggiorato finanche le cose. «Non abbiamo avuto - riferisce il segretario Fiom - molto da dire. La Impes ha confermato che la disponibilità resta per 5 lavoratori. Le professionalità saranno scelte tra gli esuberi dichiarati da Coemi e se nell’elenco non ci dovessero essere le professionalità richieste, i numeri scenderanno ulteriormente».
Va da sé che il presidio dei lavoratori davanti alla porta carraia del polo petrolchimico resta e continuerà anche nella giornata di oggi e fino a quando qualcosa non cambierà.
Il problema dei cambi appalto è diventato, ormai, un tema molto caldo all’interno delle organizzazioni sindacali. Un nodo scorsoio che rischia di investire tutti i settori dell’industria presenti a Brindisi. «Oggi tocca a noi - fa notare Sancesario - domani al settore trasporti e domani l’altro a qualche altro settore. Ogni volta che un appalto termina, ci troviamo in queste situazioni con posti di lavoro a rischio. Per questo abbiamo pensato di riunire tutto il settore industria all’interno della Cgil per condividere queste problematiche con la segreteria confederale e quindi fare affidamento sul sostegno del segretario confederale. Anche la Fim farà la stessa cosa e subito dopo potremo condividere un percorso comune. Mi auguro che anche la Uilm faccia la stessa cosa».
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