Non solo rifiuti: amianto killer sulla litoranea

Non solo rifiuti: amianto killer sulla litoranea
di Salvatore MORELLI
3 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Marzo 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:28
Litoranea nord: prime passeggiate al mare, ma anche vecchie ed amare scoperte nei pressi della Sciaia a mare, contrada Sbitri ed Apani, tre zone dove prolifera l’abbandono di onduline d’amianto.
Una situazione che in particolare indigna da anni e non poco alcuni abitanti che vivono alla fine di via Materdomini e che in merito a tale scoperta hanno segnalato con un cartello tale pericolo: “Attenzione presenza di amianto. Grazie a chi lo ha scaricato e grazie alle autorità brindisine. Complimenti!”.
Non ci sono solo i rifiuti abbandonati nei quartieri della città, una situazione che rischia di diventara cronica. A questi si aggiungono le sofferenze “datate”, le discariche a cielo aperto nelle campagne a ridosso delle case, con gomma, plastica, liquidi che il pericolo amianto lasciato sul ciglio delle strade di periferia. Una minaccia che al vento diventa un rischio serio per la salute.
In via Torpediniere Climene l’inquietante scritta si trova all’interno di un vecchio e fatiscente rudere, non lontano da quel che resta anche dal famoso ed ex dancing “Estoril” e la pericolante spiaggia della Marina militare. Un quadro davvero desolante, a pochi passi da una mare invidiabile e in attesa di un sogno chiamato “Cala Materdomini”.
La pericolosa catasta di amianto è stata abbandonata due anni fa dietro alcuni rami di pino nel bel mezzo di un giardino incolto, rimanendo “invisibile” a numerosi appelli di rimozione rivolti dai residenti alle autorità competenti. Il caso, che ha portato anche ad esaminare quelle onduline, ha confermato che tale materiale è composto da fibrocemento killer, polvere di amianto che se respirata può causare nell’uomo dall’asbestosi (una malattia polmonare cronica) al cancro.
 
Sabbia e scogli battuti dalla tramontana insieme a un mare di “schiuma”. Uno spettacolo per i visitatori domenicali che ieri hanno percorso il tratto costiero che dalla Sciaia a mare raggiunge Apani. Una passeggiata che sapeva di primavera anticipata, ma con tante incognite in quel tratto costiero di appena tredici chilometri: la solita spazzatura lasciata ai bordi della strada, con cumuli di detriti che evidenziavano arbusti, materassi ed elettrodomestici dismessi.
Immagini che trovano puntualmente riscontro proprio durante le “pulizie di primavera”, quando le villette tornano nuovamente a popolarsi. Ma quest’anno c’è di più se da quelle parti si mette in conto il disastro dell’amianto dimenticato. Una novità? Per niente visto che in passato altre tracce ne sono state trovate anche nella sabbia intorno alla Conca e nei pressi della vecchia Torre di Giancola: le onduline vennero allora abbandonate ai bordi del canale e rimosse dopo un nostro documentato articolo.
Che dire poi di contrada Sbitri: una vera discarica abusiva di amianto accompagna i vecchi ruderi a due passi dal mare di “Acque Chiare”. Nonostante la nascita del parco, già bonificato di altro amianto che regnava nella bidonville, altra quantità indescrivibile di onduline a pezzi è presente intorno a diverse baracche che si trovano sul ciglio della strada.
E non va meglio neanche ad Apani: a pochi passi di un lido, dove sono presenti ruderi a rischio di crollo, la presenza di amianto è facilmente riscontrabile in una zona che viene utilizzata per il parcheggio delle auto, nonostante un altro pericolo, legato al disfacimento della falesia.
Storie che finora non hanno mai avuto alcuna risposta per cercare di prevenire rischi e che, forse, obbliga comunque ad intervenire, facendo prevalere gli interessi della sicurezza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA