Aeronautico, “Leonardo” cambia guida: pressing sulle commissioni

Aeronautico, “Leonardo” cambia guida: pressing sulle commissioni
di Elda DONNICOLA
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Martedì 21 Marzo 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:20
La nomina di Alessandro Profumo alla guida di Leonardo-Finmeccanica dopo Mauro Moretti riapre prepotentemente la questione aeronautica in Italia, in Puglia dove insiste il più grande concentramento di industrie del settore dopo la Campania, e di Brindisi che insieme a Taranto detiene il record delle maggiori presenze nella regione.
Intanto, dove eravamo rimasti. A Brindisi a lungo si è discusso (a partire dalla scorsa estate) della crisi delle aziende dell’indotto aeronautico e con esse di tutti i lavoratori coinvolti, dovuta alla politica dell’ormai ex amministratore delegato Mauro Moretti che aveva imposto alle piccole e medie imprese di diversificare il proprio portafoglio clienti di almeno il 70% se si voleva continuare ad avere l’ambizione di lavorare con Leonardo. Una scelta che in realtà risaliva (e già nota) al 2015, ma che aveva prodotto i suoi effetti peggiori in termini di ricorso ad ammortizzatori sociali e a licenziamenti sul finire del 2016 con esuberi che si aggirano tra le mille e le 1.200 unità man mano che i contratti tra le pmi e Leonardo sono scadute.
In questa situazione i metalmeccanici di tutte le organizzazioni sindacali hanno cercato di coinvolgere la Regione Puglia. Gli incontri con il vertice politico, convocati dall’Ente dopo mesi da ogni singola richiesta, non hanno mai prodotto risultati concreti. Anzi, a seguito dell’incontro tra la Regione e l’ex Ad Moretti, sindacati e lavoratori mentre attendevano grazia hanno trovato giustizia.
 
In pratica sia il presidente della Regione Michele Emiliano che l’assessore regionale allo sviluppo Loredana Capone si dichiarano soddisfatti dell’incontro con l’Ad in quanto Moretti aveva assicurato gli investimenti di 400 milioni di euro in Puglia. Una posizione che non convinse nessuno, men che meno i sindacati che imperterriti continuarono a chiedere impegni della Regione. Un paio di mesi l’ultimo incontro che si concluse con l’impegno da parte dell’ente regionale di riconvocare le parti sociali per la sottoscrizione di un protocollo di intesa un paio di settimane dopo. 
Il protocollo doveva avere lo scopo di formalizzare le misure che la Regione avrebbe messo in campo e l’impegno di Confindustria a sostenere le pmi con ambizione di continuare a lavorare con Leonardo. Ma quella convocazione da parte della Regione non è mai arrivata.
Mentre Mauro Moretti faceva le valige e la nomina di Alessandro Profumo era ancora un pour parler, per la prima volta, venerdì della scorsa settimana nel corso dell’assemblea pubblica alla presenza della segretaria della Cgil Susanna Camusso, l’assessore Capone ha detto: «Abbiamo un macigno: Leonardo. Non si viene in Puglia come si va in Polonia. Noi abbiamo investito in questo settore. Non è colpa delle aziende se prima Finmeccanica (oggi Leonardo) aveva chiesto di operare in monocommessa e all’interno degli stabilimenti consentendo di fatto una interposizione di manodopera e poi da un momento all’altro ha deciso di non rinnovare le commesse a tutte le aziende che non avessero diversificato il proprio portafoglio clienti per almeno il 70%. E soprattutto non poteva e non può farlo da un giorno all’altro».
Nel frattempo giunge la nomina di Alessandro Profumo alla guida di Leonardo-Finmeccanica. Ora c’è da capire cosa farà un banchiere alla guida della società aeronautica e spaziale. Se il progetto “one company” non sembra essere in discussione, è invece tutto da capire il tema delle alleanze internazionali e dei nuovi prodotti del campione italiano. La fase uno di Moretti prevedeva la riduzione del perimetro aziendale e del debito in modo da avviare la fase due, ovvero il rilancio e lo sviluppo. E’ esattamente da qui che l’ex ad di Unicredit è chiamato a iniziare con tutte le critiche che nelle ultime ore si sono scatenate e di chi ha visto nella nomina di Profumo la volontà di liquidare la società in favore dei francesi.
In questo panorama la Puglia dovrà riuscire a cavarsela e Brindisi non potrà che essere in prima linea.
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