Per Consales mazzetta e assunzioni: l'ex sindaco verso il processo con altri 4

Per Consales mazzetta e assunzioni: l'ex sindaco verso il processo con altri 4
di Roberta GRASSI
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Martedì 28 Giugno 2016, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 16:18
BRINDISI - Un indagato in più e un nuovo capo di imputazione. E oltre alla “mazzetta”, anche l’accusa per l’ex sindaco di aver ottenuto come ”utilità” l’assunzione alle dipendenze della Nubile di persone da lui indicate a Luca Screti. Per il resto il quadro accusatorio per la procura resta invariato: corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio per Mimmo Consales, l’imprenditore della Nubile, Luca Screti, il commercialista salentino e già capo ufficio amministrazione della Nubile, Massimo Vergara e Marcello Caramuscio, dipendente della società: provviste di denaro sarebbero state versate a Consales per consentirgli di pagare rate per 30mila euro, parte di un debito personale con Equitalia (di più di 300mila euro) in cambio di facilitazioni per avviare all’esercizio il sito della via per Pandi, per gestirlo senza rispettare le norme e per pagare gli stipendi.
E’ la narrazione dell’inchiesta riportata nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari a firma del pm Giuseppe De Nozza e del procuratore della Repubblica Marco Dinapoli. Ieri sono iniziate le notifiche da parte della Digos di Brindisi: oltre ai quattro, figura nell’elenco anche Francesco De Marco, amministratore dell’ultima ora della Nubile, ritenuto dagli inquirenti una testa di legno. C’è poi la stessa società, coinvolta come persona giuridica. Le difese sono sostenute dagli avvocati Giuseppe Guastella, Danilo Di Serio, Vincenzo Farina, Massimo Manfreda, Carlo Viva e Sabrina Conte
A meno di cinque mesi dalla bufera giudiziaria che portò all’arresto in carcere di Screti e ai domiciliari di Consales e Vergara, tutti tornati in libertà in tempi diversi e dopo gli interrogatori sostenuti dinanzi ai magistrati l’indagine può dirsi impacchettata. E il rischio processo quanto mai concreto: venti giorni dopo la ricezione del provvedimento i pubblici ministeri potranno chiedere il rinvio a giudizio. Non si esclude che qualcuno fra gli indagati possa decidere di patteggiare. In virtù della nuova normativa in vigore dovrà però prima badare a restituire l’eventuale “maltolto”.
Quattro i capi d’accusa. A fronte del pagamento del proprio debito da 30mila euro con Equitalia e delle assunzioni dei “segnalati”, Consales avrebbe “speso il suo ruolo politico e amministrativo” a sostegno degli interessi della Nubile. Avrebbe “asservito” il ruolo e le sue funzioni istituzionali alla stessa, aggiudicataria dal periodo di commissariamento antecedente di un appalto della durata di 15 anni per la gestione dell’impianto Cdr, affidamento dall’importo complessivo di 167milioni di euro. Fino al 17 ottobre del 2013 ma andando oltre, anche sino a dicembre 2015, la ditta avrebbe continuato a gestire l’impianto senza rispettare quanto previsto dal capitolato. I Comuni dell’ambito ci avrebbero rimesso circa 450mila euro in ecotassa, sostengono gli inquirenti. Screti ci avrebbe guadagnato 3.121.000 euro solo nel 2014. Più recente l’inosservanza di un provvedimento dell’autorità contestato a Screti e De Marco: non sarebbe stata rispettata l’ordinanza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, con cui si intimava per igiene e sicurezza pubblica di provvedere allo smaltimento delle 3mila tonnellate di rifiuti e del percolato prodotto presso l’impianto di Formica Ambiente, al fine di consentire all’Amiu Puglia il subentro nella gestione dell’impianto.
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