Alga tossica: a Fasano è di nuovo allarme

Alga tossica: a Fasano è di nuovo allarme
di Alfonso SPAGNULO
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Lunedì 18 Luglio 2016, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 09:20
Scatta l’allarme alga tossica a Torre Canne e Forcatella. A lanciarlo è l'Arpa Puglia che ha registrato, nei primi 15 giorni di luglio, picchi di presenza di Ostreopsis ovata su alcuni tratti di mare pugliesi tra cui anche alcuni nel Brindisino ed esattamente a Fasano. Venti i punti monitorati nelle prime due settimane di questo mese e due di questi risultano da bollino rosso, con la dicitura "molto abbondante" della presenza dell'alga. Si tratta dell'hotel “Riva del sole a Giovinazzo” (1 milione 981mila cellule a litro sul fondale) e Torre Canne, nel tratto di mare di fronte al faro (quasi 7 milioni, sempre sul fondale ed esattamente 6.758.855 mentre 370.460 in colonna d’acqua). Presenza abbondante risulta a Forcatella a Savelletri (98.939 sul fondale e 18.574 in colonna d’acqua). L'alga tossica è un organismo unicellulare che attecchisce sui fondali rocciosi, in acque calme, calde e ben illuminate. Ha origine dai mari tropicali ma è stata importata qui nell'Adriatico dove si è adattata e si è pian piano sviluppata. Le prime segnalazioni nelle acque pugliesi risalgono al 2000. Le sue tossine hanno effetti sia sugli uomini sia sugli organismi marini (ricci, stelle di mare, molluschi). Per quanto riguarda i bagnanti, si sono riscontrati casi di malessere transitorio come ad esempio riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti soprattutto dopo le mareggiate. L'Arpa inoltra ai Comuni dove si registrano livelli alti di presenza dell'alga, soprattutto in acque definite «in colonna», ossia non solo sui fondali, le indicazioni da seguire per mettere in allerta i bagnanti: nel caso di certificata fioritura si deve evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate e si deve limitare il consumo soprattutto dei ricci.

Lo scorso anno l’allarme scattò ad agosto, quindi, in questo 2016, si è in largo anticipo. Il Ministero ha emanato di recente delle nuove linee guida che fissano a 30mila cellule al litro il livello al di sopra del quale scatta l'insorgenza di un eventuale rischio sanitario, ma solo considerando la concentrazione dell'alga nelle acque in colonna, quindi non quelle sui fondali. Di norma gli stabilimenti coinvolti e le stesse amministrazioni comunali devono allertare i bagnanti e di conseguenza anche le strutture sanitarie sui pericoli derivanti dalla presenza dell'alga tossica, soprattutto durante le mareggiate. Uno dei motivi per cui prolifera l’alga tossica è il surriscaldamento delle acque ma pare ve ne siano altri anche in cui conta il fattore umano. La Ostreopsis ovata non crea danni seri alla salute. Si possono manifestare malori, però, nel caso di mare mosso. L'alga infatti solamente se inalata dà problemi e la nebulizzazione avviene appunto quando le acque sono agitate. Non è con il contatto con la pelle che si scatenato i sintomi causati dalla sua tossina. I problemi, infatti, non sorgono facendo il bagno, ma quando, in presenza di mare mosso, la tossina viene nebulizzata nell'aria e quindi inalata. «E' inalandola - sottolineano gli esperti - che si possono avere sintomi parainfluenzali, congiuntiviti, mal di gola, diarrea e anche febbre. Ma tutto passa nell'arco di 24-48 ore». Ad essere maggiormente colpiti sono i soggetti più fragili come i bambini e gli anziani. Per far fronte ai sintomi, l'Ordine dei medici ricorda ogni anno che è meglio evitare l'assunzione di antibiotici e che occorre valutare caso per caso la terapia da seguire. Delle volte potrebbero bastare soltanto un antipiretico ma se intervenissero infezioni di tipo batterico ecco che potrebbe servire anche una cura di farmaci a base di cortisone.

 
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