Al centro ortofrutta raddoppia il costo della spesa

Al centro ortofrutta raddoppia il costo della spesa
di Alfonso SPAGNULO
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Lunedì 23 Gennaio 2017, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 15:34
Il gelo è passato ma a Fasano i prezzi ortofrutta restano alti. A quanto pare non è bastata la segnalazione del Codacons e il successivo intervento della Guardia di Finanza a porre un freno ai rincari record determinati dal maltempo. Il pericolo speculazioni, era nell’aria e per molti prodotti si è registrata una crescita abnorme dei listini, che, almeno in qualche zona, non appare in alcun modo giustificata dalle condizioni meteorologiche avverse delle ultime settimane. Prendendo ad esempio il centro agroalimentare di Fasano, tra i più importanti del Sud Italia, ufficialmente si parla di aumento dei prezzi, da parte dei produttori, che si aggirano sul 100-200% ma ci sono prodotti, a detta di alcuni dettaglianti, che hanno visto lievitare i costi anche di 5-6 volte. Questo perché la merce sembra sia diventata poca e quella che arriva nel centro all’ingrosso fasanese costa quanto l’oro.
Parlavamo di speculazioni. In effetti il territorio fasanese è stato risparmiato quanto meno dalla neve. Il freddo, però, soprattutto il vento gelido che per giorni ha soffiato imperterrito, ha provocato la quasi totale distruzione degli ortaggi a foglia. «I produttori che hanno avuto la fortuna di non vedere la loro produzione distrutta – spiega Francesco Guarini, standista al Com di Fasano – è chiaro che hanno lievitato i prezzi e poi a catena naturalmente ciò è costato parecchio alle tasche dei cittadini recatisi dai venditori al dettaglio. Io non parlerei proprio di speculazione ma in questo settore capita spesso che le condizioni meteo influiscano sui prezzi. Vi faccio un esempio. Il freddo ha congelato molte coltivazioni di carciofi con conseguente ingiallimento delle foglie. Ma il cuore, la parte che cioè mangiamo, si è salvata ma l’articolo comunque non si riesce a vendere. E così chi ha invece avuto salva la parte esterna tenta di approfittarne».
Una situazione quindi che, nonostante siano trascorsi ormai alcuni giorni dall’emergenza gelo, non è assolutamente cambiata. Anzi. In alcuni casi è peggiorata anche perché il maltempo si è spostato e di conseguenza, almeno per quanto concerne il mercato fasanese, da molte zone non arriva più merce ed ecco che bisogna accontentarsi di quella locale o approvvigionarsi all’estero. 

Aveva visto giusto, in piena emergenza, il vice presidente del Com di Fasano Vito Semeraro. «I rincari vedrete che resteranno per settimane in quanto, come detto, i danni sono stati davvero tanti e la merce di qualità scarseggia – sottolineò solo qualche giorno fa Semeraro -. I pochi produttori che hanno avuto salve le loro coltivazioni continuano a chiedere molto di più del solito in fatto di prezzi. E a catena tutto questo continuerà a riflettersi sulle tasche dell’utenza al dettaglio. Sui banchi all’ingrosso arriva solo merce che ha resistito al freddo o prodotti di quelle colture che hanno avuto la fortuna di trovarsi un tantino più riparate o quelle coltivate in serra. I produttori, poi, approfittano del fatto che la richiesta è comunque alta. La gente va dal fruttivendolo perché vuole merce fresca e di qualità ed è chiaro quindi che quella poca che c’è in giro lieviti di prezzo. Fino a quando le condizioni meteo non si stabilizzeranno vedrete che avremo questa situazione di disagio».

Prezzi aumentati anche per cicoria e finocchio, articoli che di solito non avevano costi molto alti. Ma l’effetto gelo non differenzia dall’ortaggio più consumato a quello meno venduto. Chi fa i conti con l’umore dei cittadini, però, non è il grossista ma il fruttivendolo al dettaglio. «Spesso i clienti accusano noi di aumentare a dismisura i prezzi – confessa un dettagliante fasanese – non capendo che purtroppo non dipende dalla nostra volontà. Qualcuno che comprende opta per la scelta. Nel senso che se vede un articolo aumentato molto di prezzo preferisce spostarsi su qualcos’altro che costa meno. Per fare un esempio spicciolo in questa settimana le zucchine si sono vendute a 6 euro al chilo quando invece di solito le avevamo a 2 euro. E’ rimasta quasi tutta sui banconi. E così per altra merce. Insomma, questo periodo è un vero disastro».
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