Il ponte sulla ferrovia “minaccia” 201 alberi di ulivo: cittadini sul piede di guerra

Il ponte sulla ferrovia “minaccia” 201 alberi di ulivo: cittadini sul piede di guerra
di Alfonso SPAGNULO
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Mercoledì 4 Maggio 2016, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 13:08
Le polemiche sulla nascita di un nuovo cavalca ferrovia in contrada Tuppina a Pozzo Faceto, frazione di Fasano, approderanno anche al tg satirico “Striscia la notizia”. L’altro ieri, infatti, sull’area dove si sta realizzando l’opera è comparso Pinuccio, l’inviato pugliese della nota trasmissione televisiva. Allertato da comuni cittadini si è fatto narrare la vicenda e ha registrato un servizio che andrà in onda nei prossimi giorni. 
Nell’occasione ha intervistato il proprietario di uno dei terreni espropriati per la realizzazione dell'opera, alcuni cittadini di Pozzo Faceto e l'avvocato Marcello Zizzi che ha presentato, proprio per conto degli stessi proprietari, un esposto al Tar di Lecce che deve essere ancora discusso. La contestazione di questi ultimi giorni riguarda soprattutto l’espianto di 201 alberi di ulivo presenti sui terreni interessati dai lavori. Questi ultimi erano cominciati nei primi giorni di aprile. Alcuni operai si presentarono per un sopralluogo facendo infuriare i proprietari dei terreni su cui l'opera sarà edificata. Dopo il ricorso al Tar, infatti, era partita una nuova diffida, da parte dei legali dei proprietari terrieri, a non cambiare lo stato dei luoghi fino a quando non ci fosse stato il parere del tribunale amministrativo. Ma l’11 aprile, incuranti delle proteste, ecco che gli operai si presentarono nuovamente ma questa volta accompagnati dalle forze dell'ordine. 
 
La ditta che sta realizzando il cavalca ferrovia asserisce infatti di avere tutte le carte in regola per iniziare i lavori e per questo aveva inviato la manovalanza affinché si cominciassero gli scavi d’espianto dei 200 alberi d’ulivo secolari che poi andavano reimpiantati altrove. Nonostante la presenza della Polizia i proprietari hanno comunque continuato a protestare sottolineando come si stiano violando alcuni diritti. Nel ricorso al Tar presentato, infatti, si denunciano una serie "di incongruenze e superficialità progettuali di non poco conto” a cominciare da alcune prescrizioni obbligatorie. 
Una breve tregua col ponte del 25 aprile ed ecco che i lavori ricominciano con le ruspe nuovamente in azione per l’espianto degli alberi. Su questo aspetto era anche intervenuto il portavoce regionale del Movimento 5 Stelle Antonio Trevisi chiedendo che venisse interrotta l'operazione.

«I legittimi proprietari dei terreni sono stati espropriati dei loro fondi con la garanzia che gli alberi espiantati, circa 200, sarebbero stati poi piantati altrove, un espianto che in questo periodo dell'anno, quello della fioritura, ne metterebbe in serio pericolo la sopravvivenza - aveva scritto Trevisi -. L’albero di ulivo in questo periodo dell'anno, attraversa una fase fenologica particolare e piuttosto importante quale quella della mignolatura precedente alla fioritura, ragion per cui è assolutamente sconsigliabile e assai pregiudizievole per la vita della pianta procedere all'espianto in questo periodo dell'anno». 

L’attenzione posta dal gruppo di cittadini che sta protestando per far sì che vengano risparmianti gli alberi ha evitato, ad esempio, l’espianto di due piante il cui diametro superava il metro e quindi per legge intoccabili. L’amarezza della situazione si legge poi negli occhi degli stessi proprietari. Ad alcuni di loro l’opera provocherà anche danni professionali. La società che si è aggiudicata l'appalto, ha fatto partire i lavori altrimenti avrebbe corso il rischio di perdere i finanziamenti ma questo poco importa ai cittadini che gridano alla vergogna e si sono anche organizzati su di un gruppo Facebook chiamato “Salviamo gli ulivi della Tuppina” più una petizione online. Si tenta in tutti i modi di evitare danni agli ulivi e ci si affida ora anche alle telecamere di “Striscia la notizia”.
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