Minacce di morte a due avvocati contrari all'impianto di compostaggio

La lettera di minacce inviata agli avvocati
La lettera di minacce inviata agli avvocati
di Giuseppe PERRUCCI
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Domenica 24 Luglio 2016, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 09:33
ERCHIE -  Minacce di morte sono giunte per posta presso lo studio legale dell'avvocato Domenico Mancini, ex consigliere provinciale ed attuale coordinatore cittadino dei Conservatori e Riformisti, e di suo figlio Francesco, anch'egli avvocato. Il lucubre messaggio contenuto nella missiva indirizzata a “Avvocati Mancini” è chiaro: “Avvocati state rompendo il c… contro l'impianto, se non volete morire state zitti». I due sono contrari alla realizzazione dell'impianto di compostaggio da 80mila tonnellate che si vuol realizzare nella cittadina.
Il biglietto con la relativa busta sono stati consegnati ai carabinieri della stazione di Erchie presso cui padre e figlio Mancini si sono recati per sporgere formale querela contro ignoti precisando peraltro di non avere idea alcuna su chi potesse essere l'autore della lettera.
 
Nessuna ipotesi dichiarata neppure sul perché sia stata indirizzata proprio a loro, dal momento che contro l'impianto di compostaggio si è costituito il “Comitato per il no” che esorbita e va al di la degli schieramenti politici, tanto che annovera esponenti politici, consiglieri comunali, associazioni, movimenti, semplici cittadini di varie estrazioni e indirizzi politici, uniti esclusivamente sotto il simbolo della lotta per la difesa dell'ambiente, del territorio, della salute di tutti.

Dopo la fitta serie di proteste e manifestazioni contro il progetto, sembrava si fosse aperto uno spiraglio tra la maggioranza del sindaco Giuseppe Margheriti che sostiene la realizzazione dell'impianto e i sostenitori del no, dopo che lo stesso sindaco, nel corso di un comizio in piazza, aveva assicurato che ci “sarebbe stato un ripensamento”. Ma contrariamente a tale affermazione possibilista, proprio in questi giorni, secondo quanto riferisce lo steso Mancini, in zona artigianale in contrada “Argentoni” sarebbero iniziati i lavori di ripianamento e pulizia dei terreni su cui dovrà sorgere il mega impianto di compostaggio. Ciò ha contribuito ad esacerbare ancor più gli animi ed a rendere più incandescente il clima di scontro tra il Comitato del no e il sindaco Giuseppe Margheriti, accusato di “non aver mantenuto la parola data”.

Le minacce di morte si riconducono allo scontro sull’impianto di compostaggio, ma è superfluo dire che la paternità del messaggio non va ricercata fra quanti, con passione e nel rispetto delle posizioni, sostengono le ragioni sulla realizzazione della struttura. Anzi, lo stesso messaggio potrebbe essere un depistaggio che gli inquirenti al momento non escludono.

La ribellione con la costituzione del comitato del no inizia subito dopo che il Consiglio Comunale di Erchie, con proprio atto deliberativo, il 26 aprile 2016 approva una convenzione con la società “Heracle” di Treviso, quale atto finale per la realizzazione nel proprio territorio di un mega impianto di compostaggio del costo di 20 milioni di euro, con una portata pari ad 80mila tonnellate di rifiuti annui, di cui 30 di umido, 40 di fanghi e 10mila di altro materiale. I cittadini di Erchie sono insorti in massa, e a questi si aggiungono quelli della vicina Torre Santa Susanna, la protesta si fa durissima a fronte di tale “ingiustificata, inqualificabile e scellerata decisione”.
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