Revocate le dimissioni, Carluccio torna in sella e parte alla volta di Roma

Revocate le dimissioni, Carluccio torna in sella e parte alla volta di Roma
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 8 Febbraio 2017, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 12:05

Impossibilitata a partecipare alla conferenza dei servizi per l’Autorizzazione integrata ambientale alla centrale Enel di Brindisi senza la pienezza dei suoi poteri. E così, la sindaca Angela Carluccio, ritenendo l’appuntamento troppo importante, ma prendendo atto anche del miglioramento delle condizioni politiche, ha deciso di ritirare le dimissioni. Proprio come ci si attendeva dal momento in cui l’ormai ex consigliere Pd Damiano Flores ha annunciato in consiglio comunale l’adesione alla maggioranza, restituendo all’amministrazione i numeri in aula.
«Facendo seguito alla nota con la quale il 24 gennaio 2017 rassegnavo le mie dimissioni da sindaca della città di Brindisi - annuncia la Carluccio - comunico di aver determinato di revocare le stesse con efficacia immediata».
 
Dopo di che, la prima cittadina, spiega le motivazioni che l’hanno spinta a non attendere più. «L’urgenza della mia decisione - sottolinea - è legata alla necessità di disporre della pienezza delle funzioni in occasione della posizione che il Comune di Brindisi, nella persona del suo sindaco, è chiamato ad assumere entro domani (oggi per chi legge, ndr) nella conferenza di servizi fissata presso la sede del ministero dell’Ambiente, a Roma. Qui il Comune dovrà esprimere il proprio parere in ordine al riesame e al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio della centrale termoelettrica “Federico II - Brindisi Sud”».
Si tratta, conclude la sindaca, «di questioni di eccezionale rilevanza e importanza per gli interessi del territorio e della popolazione, nei campi della salute pubblica, della tutela dell’ambiente, degli interessi economici e sociali. Attesa la volontà di non sottrarmi alle mie responsabilità, intendo assumere le opportune decisioni legate all’autorevolezza consentita dalla pienezza del mandato sindacale. Sull’esito dell’incontro riferirò al mio ritorno alla conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale. Per questi motivi, e per una ritrovata serenità della situazione politica le cui intense problematiche mi avevano spinta a rassegnare le dimissioni il 24 gennaio scorso, questa sera (ieri per chi legge, ndr) alle ore 19 ho revocato le stesse con efficacia immediata».
Anche se la prima cittadina, ora ritornata nel pieno dei suoi poteri, non lo dice apertamente, la determinazione dell’amministrazione sulla questione Enel è stata stabilita, non con qualche difficoltà: il Comune esprimerà parere negativo al rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale per la centrale Federico II.
Si chiude così un periodo di crisi iniziato il 30 dicembre scorso, culminato il 24 gennaio con le dimissioni e terminato dopo oltre cinque settimane di tribolazioni. La Carluccio, infatti, dopo una criticatissima - dalla sua stessa maggioranza - conferenza stampa sullo stato (pessimo) del bilancio del Comune, durante la quale erano stati annunciati aggravi della Tari e di diversi servizi a domanda individuale. La coalizione, a quel punto, se l’era presa con l’assessore al Bilancio Salvatore Del Grosso, una delle due nomine di fiducia della prima cittadina.
Dopo giorni di polemiche e di tira e molla tra i partiti, il 18 gennaio la sindaca aveva annunciato la composizione e le deleghe della nuova giunta. Unico non riconfermato, il contestatissimo assessore Del Grosso. Per il resto, tutti gli assessori erano ritornati al loro posto. Tutti con le medesime deleghe tranne uno: il vice sindaco, in quota Coerenti per Brindisi, Francesco Silvestre, al quale erano state offerte deleghe come Affari generali ed Affari legali al posto di quelle relative ad Ambiente, Igiene urbana e Autorizzazioni ambientali.
Una scelta che aveva portato i due componenti del gruppo, vale a dire Pasquale Luperti e Marika Rollo, prima ad annunciare - il 19 - l’uscita dalla maggioranza e poi - il 20 in conferenza dei capigruppo - una mozione di sfiducia depositata ufficialmente il 24 mattina con in calce le firme della maggioranza dei consiglieri comunali, vale a dire 17 persone.
Poche ore dopo, la Carluccio si è dimessa. In queste due settimane, sono andati in scena almeno tre tentativi di dimissioni di massa per far cadere l’amministrazione ed andare subito al voto, tutti caduti nel vuoto per un motivo o per l’altro.

E nel frattempo, non si fermavano i contatti sottobanco, da parte della maggioranza, per provare a recuperare i numeri in consiglio comunale. Obiettivo raggiunto proprio nell’ultima seduta dell’assise cittadina con il passaggio di Damiano Flores, primo degli eletti del Pd (a sostegno della candidatura a sindaco di Nando Marino), alla maggioranza a sostegno della Carluccio. Che ieri, poche ore prima di partire per Roma, ha revocato le dimissioni.

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