“Ra” esclusa dalla gara per lo Shuttle: «Esposto in Procura e ricorso al Tar»

“Ra” esclusa dalla gara per lo Shuttle: «Esposto in Procura e ricorso al Tar»
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Martedì 21 Febbraio 2017, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 12:54
Ancora grane sulla gara d’appalto da 20 milioni di euro per la realizzazione di uno shuttle di collegamento tra la rete ferroviaria, ed in particolare la stazione urbana del Perrino, e l’aeroporto del Salento.
La commissione di gara, infatti, ha escluso la brindisina R.A. Costruzioni, che preannuncia il ricorso alla giustizia amministrativa ma lascia intendere anche la possibilità di una segnalazione alla Procura della Repubblica. La valutazione sull’anomalia dell’offerta, causa dell’esclusione, è per il legale dell’azienda Antonio Martini «il risultato di una schizofrenia amministrativa».
L’esclusione, spiega, «è stata determinata dalla presunta anomalia dell’offerta della R.A. Costruzioni, determinata dalla commissione di  gara su proposta della commissione di valutazione, nominata dalla amministrazione aggiudicatrice (Brindisi) per la valutazione delle offerte di due ditte (tra cui R.A.) su sette partecipanti». 
Per spiegare il motivo per il quale l’offerta è stata giudicata anomala, il legale della ditta ripercorre le tappe della gara d’appalto. «La commissione di gara - scrive già nella seduta del 29 dicembre del 2014 giudica l’offerta della R.A. di veicoli alimentati esclusivamente con motore elettrico conforme alla prescrizioni del capitolato di gara, dichiarandolo in modo esplicito: “la proposta di bus shuttle alimentati esclusivamente con motore elettrico rientra, secondo la previsione del capitolato, nelle offerte environmentally friendly, orientate verso la mobilità sostenibile”».
 
La commissione di valutazione delle offerte anomale, pur non mettendo in discussione esplicitamente questo punto di vista, «si rifiuta tuttavia di sottoporre a verifica i prezzi esibiti perché sarebbero mancati termini omogenei di confronto, in considerazione del fatto che l’offerta di un bus elettrico avrebbe reso inutile la realizzazione di punti di rifornimento di gas metano e che il capitolato speciale era stato formulato per autobus alimentati a gas metano». Alla fine, dunque, decide che «l’aver ritenuto legittima dell’offerta di bus ad alimentazione elettrica contrasti con i termini di valutazione dell’offerta previsti nel capitolato, formulati in considerazione della alimentazione a gas metano dei veicoli».
Così, definisce impossibile la comparazione dei costi offerti dalla ditta e «addirittura si spinge ad entrare nel merito dell’offerta e, sconfessando il giudizio della commissione giudicatrice (unico organo titolare del potere di decidere e per questo di elaborare parametri di scrutinio delle offerte) si spinge a valutarla non congrua».
Nel frattempo, R.A. era stata esclusa per altri aspetti ma poi reintegrata dopo una lunga battaglia di fronte alla giustizia amministrativa con la quale ha costretto la commissione di gara a riammetterla. Col reintegro, però, è scattata la valutazione sulla eventuale anomalia dell’offerta (che a quel punto era la prima dunque con grosse possibilità di risultare vincitrice), «fermo il principio della legittimità dell’offerta del veicolo a trazione esclusivamente elettrica».
La sub commissione, spiega l’avvocato Martini, avrebbe dovuto «valutare voce per voce la congruità dei costi previsti nell’offerta di R.A., in disparte pertanto e definitivamente il tema della conformità al capitolato dell’offerta del veicolo elettrico». Il gruppo di lavoro, tuttavia, secondo l’avvocato «non rispetta l’invito della commissione di gara». Con la decisione del 16 febbraio «la ribellione è palese e dal punto di vista della gestione amministrativa dell’appalto la vicenda assume  toni grotteschi: il nuovo responsabile del procedimento, fresco di nomina, ingegner Gaetano Padula, richiama gli atti della sub commissione di valutazione, conferma il giudizio di non congruità lì formulato e chiede alla commissione giudicatrice di escludere la R.A. per l’anomalia della offerta. La commissione giudicatrice (o commissione di gara) sconfessando se stessa e quanto richiesto nel verbale, invece di respingere la proposta della commissione o non tenerne conto, perché costituente un inadempimento del mandato, adotta il provvedimento richiesto dalla commissione ed esclude R.A.».
La ditta, annuncia quindi il legale, «si vedrà costretta a ricorrere alla magistratura amministrativa (incarico già affidato allo scrivente ed al professor Mario Sanino assieme agli  avvocati Coccoli e Mastrolia), con riserva di valutare la rilevanza penale dei fatti descritti».
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