Al bar, in banca e in pizzeria
Scandagliati tutti i movimenti

Al bar, in banca e in pizzeria Scandagliati tutti i movimenti
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Sabato 30 Luglio 2016, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 13:41

L’elenco dei luoghi visitati, durante l’orario di servizio, è lunghissimo. Negli atti c’è poi il dettaglio di ogni spostamento tra quelli che i finanzieri hanno documentato. Larocca, senza accorgersene è stato seguito. E così sono stati scandagliati i suoi movimenti. È perfino risultato che il badge gli sarebbe stato timbrato anche quando era in ferie o in malattia: in vacanza a Madonna Di Campiglio, mentre sui registri delle presenze risultava in ufficio. Al rione Bozzano, laddove, per gli inquirenti, non c’era quasi mai.
 
La narrazione è puntuale. Il 26 febbraio 2016, alla guida di un furgone - a quanto emerge - esce dall’abitazione e va al bar, poi in una lavanderia. Alle 9.15 poi percorre le vie cittadine e in compagnia della moglie raggiunge il centro anziani. Cinque minuti, poi via, direzione Lecce fino alla zona industriale di Copertino. Alle 10 il furgone è parcheggiato davanti a una vetreria. Alle 11.15, tappa all’esercizio commerciale Bricoman di Cavallino. Poi all Metro di Surbo. Il 4 marzo alle 8 i militari della guardia di finanza erano già appostati al centro anziani del rione Bozzano. Parcheggiate nel cortile tre autovetture ma “non veniva rilevata la presenza di alcun mezzo riconducibile a Larocca”.

Alle 9.10 il dipendente comunale arriva, si trattiene fino alle 10.10. Il 10 marzo, poi, alle 10.05, l’indagato viene avvistato “nei pressi della propria attività commerciale denominata pizzeria Romanelli”. Alle 10.25, annotano gli investigatori, non era ancora arrivato al centro Anziani. Di episodi ne vengono citati numerosi: la sosta in marmeria, dal commercialista, in banca. Il bar, un’azienda agricola in contrada Masseriola, un cantiere edile. Proseguendo, il negozio di via Osanna e ancora, spessissimo, la pizzeria Romanelli. La superstrada per Bari, la tipografia.
Una mappatura precisa delle piccole o lunghe trasferte è riportata nelle informative della guardia di finanza, finite nel fascicolo del pubblico ministero. Un estratto è citato dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare, provvedimento consegnato ai due indagati (difesi dagli avvocati Mauro Masiello e Luca Leoci) nella mattinata di ieri.

Il 20 aprile scorso i finanzieri si sono recati al centro anziani e hanno ascoltato i colleghi.
“Io sono arrivato sul posto di lavoro alle 7.10 cira - dice Caforio - ho aperto gli uffici come è mia consuetudine fare ogni mattina e successivamente, non ricordo esattamente quando, è arrivato Larocca il quale si allontanava dal posto di lavoro alle 8.20 senza darmi nessuna motivazione”.
“Sì - prosegue - Larocca si allontanava giornalmente dal luogo di lavoro, secondo me arbitrariamente, senza formirmi motivazioni anche perché esula dai miei compiti”.

“Questi allontanamenti - è sempre contenuto nel verbale di sommarie informaizioni allegato all’ordinanza - non sono stati da me segnalati al dirigente di riferimento, dottor Nicola Zizzi, né sono a conoscenza di segnalazioni fatte dai miei colleghi. Ripeto, non è mio compito chiedere al collega le motivazioni dell’allontanamento dal luogo di lavoro”.
Luigi Antonino ha invece dichiarato: “Sono arrivato sul posto di lavoro alle 7.25 circa, ho passato il mio badge nella macchinetta marcatempo e ho firmato sul registro delle presenze. Ho visto in ufficio Larocca alle ore 8.10 circa, ma non ho notato il suo allontanamento fino a quando non siete arrivati voi. Tengo a precisare che il mio ufficio è ubicato in posizione defilata rispetto alla postazione di lavoro, quindi non riesco a vedere i movimenti fatti dallo stesso”.
Secondo gli inquirenti, invece, era proprio Antonino a occuparsi di solito di passare il cartellino nella macchinetta marcatempo. Lo dimostrerebbe lo scarto di pochi secondi tra la timbratura dei due badge.

 

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