Aeronautico in crisi, mille lavoratori con il fiato sospeso

Aeronautico in crisi, mille lavoratori con il fiato sospeso
di Maurizio DISTANTE
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Domenica 23 Ottobre 2016, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 14:41
Si preannuncia un inizio di settimana caldo per il mondo del lavoro legato al comparto aeronautico della provincia di Brindisi. Domattina, lunedì, infatti, l'assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone, incontrerà i sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil per ragionare sul futuro di una consistente fetta della popolazione lavorativa del settore, alla luce dei piani aziendali resi noti qualche tempo fa dall'amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica spa, Mauro Moretti. 
 
«Stiamo portando avanti una battaglia - spiega Alfio Zaurito, segretario provinciale della Uilm - affinché Leonardo modifichi le scelte che il suo numero uno ha cominicato poiché, se le cose dovessero andare come illustrato da Moretti, circa 1000 operai dell'indotto, nella sola provincia di Brindisi, rischierebbero di andare a casa». Il riferimento di Zaurito è all'intenzione paventata da Leonardo spa di internalizzare le opere di manutenzione dei suoi impianti, come quello di Grottaglie, in provincia di Taranto, senza però prendere in carico i lavoratori delle ditte esterne che da sempre si sono occupati di svolgere quei lavori. «Non si può pensare di smantellare il sistema così com'è stato fino a oggi e farsi carico della manutenzione pensando di poter rinunciare alla forza lavoro che ha garantito nel tempo quel tipo di servizio». 

I punti che Zaurito e il sindacato che rappresenta vogliono mettere in evidenza sono due: da un lato, secondo i sindacalisti Uilm, è impensabile lasciare a casa 1000 operai e, dall'altro, non si può credere che la mole di lavoro che, appunto, è sempre stata svolta da 1000 impiegati possa essere presa totalmente in carico dai dipendenti diretti di Leonardo. 
«Qualcosa si è già mosso - afferma Zaurito - c'è stato un incontro tra i responsabili dello stabilimento di Grottaglie di Leonardo e i rappresentanti della Gse, una delle ditte dell'indotto, che si occupano del pavimento degli aerei. Alla riunione erano presenti anche tre Rsu Uilm: su 85 operai Gse in servizio nello stabilimento, 52 saranno assunti da Leonardo con contratto a tempo determinato della durata di 2 anni, con la concreta possibilità, poi, di prolungare il rapporto, conoscendo la serietà dell'azienda da questo punto di vista». 

Questo, secondo la Uilm, rappresenta un precedente di politica sindacale da far pesare già lunedì, in Regione, durante il meeting con l'assessore Capone. «Dall'incontro di Bari - prosegue Zaurito - ci aspettiamo che il piano di assunzioni prosegua su questo sentiero, coinvolgendo altre aziende e il maggior numero di lavoratori possibile. Un altro punto delicato sul quale non faremo sconti riguarda, sempre in riferimento al piano assunzionale in corso, eventuali favoritismi politici e sindacali: le regole vanno rispettate da tutti, indipendentemente dal colore della casacca che si indossa. Dico questo con cognizione di causa poiché sono venuto a conoscenza di un episodio secondo il quale sarebbero stati segnalati per l'assunzione a Grottaglie due operai foggiani, di San Giovanni Rotondo, che hanno passato appena un paio di giorni a lavorare sul pavimento e che, se assunti, scavalcherebbero colleghi con un'esperienza decennale in quel particolare settore. Certe cose non devono accadere». 

L'ultimo punto che la Uilm metterà sul tavolo della trattativa, lunedì mattina, riguarda i rapporti che intercorrono tra la Regione e l'azienda. «La Regione, negli anni, ha foraggiato coi soldi dei contribuenti gruppi aziendali come Finmeccanica: visti i fiumi di euro che sono andati a finire nelle casse delle industrie, auspichiamo che l'ente locale chieda lumi ai dirigenti delle compagnie sui piani aziendali che si ha intenzione di attuare e che pretenda da essi un trattamento equo per i lavoratori, esigendo il rispetto degli accordi presi e garantendo investimenti per lo sviluppo e l'occupazione».
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