Arrestati il sindaco di Erchie Pasquale Nicolì e l'assessore Bernardi: l'accusa è di concussione. Sospesi con la legge Severino

Stessa misura per un assessore e due divieti di allontanamento dal comune di residenza per una assessora ed un tecnico

Arrestato il sindaco di Erchie Pasquale Nicoli: l'accusa è di concussione
Arrestato il sindaco di Erchie Pasquale Nicoli: l'accusa è di concussione
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Martedì 9 Gennaio 2024, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 21:42

Blitz questa mattina nel comune di Erchie: i carabinieri hanno arrestato (è ai domiciliari) il sindaco Pasquale Nicolì, funzionario della Asl di taranto: l'accusa è concussione. Stessa misura per l'assessore Vito Oronzo Bernardi mentre l'obbligo di dimora è per l'assessore Pamela Melechì per l'ingegnere Ciriaco Pasquale, ex funzionario comunale. Nel pomeriggio la prefetta di Brindisi, Michela La Iacona, ha sospesi gli amministratori dalle rispettive funzioni in applicazione alla legge Severino.

L'inchiesta

L'inchiesta è condotta dal Procuratore aggiunto Antonio Negro con i sostituti Marino Giovanni e Pierpaolo Montinaro: la misura è stata emessa dalla giudice per le indagini preliminari Barbara Nestore. I soggetti coinvolti, tra i quali il sindaco e due assessori del Comune di Erchie, oltreché un ingegnere (quest’ultimo in passato già in servizio al predetto ente pubblico), sono indagati, a vario titolo, per “concussione e tentata concussione, abuso d’ufficio in concorso e atti persecutori, tutti aggravati dall’aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, induzione indebita a dare o promettere utilità, raccolta-trasporto-abbandono incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi e violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto contro un incaricato di pubblico servizio e dall’aver abusato di autorità e relazione d’ufficio”.

Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi figurano l’attuale sindaco di Erchie e l’assessore ai Servizi Ambientali, Lavori Pubblici e Polizia Urbana, entrambi destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari, nonché l’Assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità e l’ingegnere ex Responsabile dell’Area Tecnico-Amministrativa del Comune, entrambi sottoposti al divieto di dimora.

Le condotte contestate e menzionate nell’ordinanza, sulla base degli elementi probatori raccolti finora, “descrivono” in particolare:

  •  il tentativo, da parte del Sindaco, di condizionare illecitamente l’attività del Responsabile dell’Area Servizi alla Città, al quale il primo cittadino avrebbe intimato di ottemperare, anche sotto minaccia di rimozione (cosa, poi, avvenuta), ad una propria richiesta inerente alla formalizzazione della proroga retroattiva dell’affidamento della gestione dei servizi cimiteriali ad una cooperativa sociale (per un importo di circa 15.000 euro), ormai giunta a scadenza del contratto. Tentativo, tuttavia, non andato a buon fine in quanto il predetto Responsabile si rifiutava categoricamente di adempiere alla richiesta;
  •  l’induzione indebita, da parte dell’Assessore ai Servizi Ambientali, Lavori Pubblici e Polizia Urbana nei confronti di una cooperativa, non più incaricata per conto del Comune di Erchie, all’effettuazione (in via confidenziale) dell’attività di raccolta di rifiuti (ferro, legno, materiale informatico) presso un privato, conoscente dell’indagato, e conseguente trasporto e abbandono degli stessi presso un immobile di proprietà comunale, in attesa del successivo smaltimento;
  •  la condotta mediante la quale il medesimo Assessore avrebbe posto in essere degli “approcci” non graditi ad una donna che si trovava all’ interno degli uffici comunali;
  •  i molteplici tentativi, risultati vani, del sindaco, dell’assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità e dell’ex Responsabile dell’Area Tecnico-Amministrativa, tesi ad ottenere, per volontà del primo cittadino, che nell’ambito di un bando di concorso pubblico per la mobilità di un “istruttore tecnico c1” per l’Ufficio Tecnico del Comune di Erchie, l’unico partecipante NON venisse assunto, in quanto persona non gradita poiché si era candidata alle elezioni del settembre 2020 nella coalizione di opposizione.

I particolari della vicenda

Nel comunicato stampa della Procura, vengono menzionate "pressioni su una componente e sulla Presidente della Commissione valutatrice, per indurle alla esclusione del candidato, nonostante la funzione meramente “conoscitiva” del colloquio previsto, minacciando loro che, in caso contrario, le avrebbe rimosse dai rispettivi incarichi».

La sospensione

Con decreti del 9 gennaio 2024, il prefetto di Brindisi, Michela La Iacona, ha disposto, ai sensi della cosiddetta legge Severino, la sospensione di Pasquale Nicolì dalla carica di sindaco di Erchie;  di  Vito Oronzo Bernardi dalla carica di assessore comunale ai Servizi Ambientali, Lavori Pubblici e Polizia Urbana; e di Pamela Melechì dalla carica di assessore comunale ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità.

I provvedimenti sono stati adottati a seguito della decisione della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Barbara Nestore, che, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Pasquale Nicolì e di Vito Oronzo Bernardi e del divieto di dimora nei confronti di Pamela Melechì  indagati, a vario titolo, per “concussione e tentata concussione, abuso d’ufficio in concorso e atti persecutori, tutti aggravati dall’aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, induzione indebita a dare o promettere utilità, raccolta, trasporto e abbandono incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi e violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto contro un incaricato di pubblico servizio e dall’aver abusato di autorità e relazione d’ufficio”.

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