Trovato morto in un sacco a pelo un anno fa: identificata la vittima. I figli incassavano la pensione

Trovato morto in un sacco a pelo un anno fa: identificata la vittima. I figli incassavano la pensione
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Martedì 4 Luglio 2023, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 14:08

Svolta nelle indagini del giallo di Castravolava, la frazione di Anversa degli Abruzzi, nella zona di Sulmona, dove il 30 luglio di un anno fa due escursionisti trovarono in un sacco a pelo il cadavere di un uomo nudo e avvolto in un lenzuolo lungo un sentiero. Il cadavere in avanzato stato di decomposizione e in parte mangiato dagli animali selvatici, avevano reso impossibile la sua identificazione. Grazie ad una protesi impianta nel femore, però, la procura di Sulmona e i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità della vittima dopo quasi un anno.

 

La vittima



Si tratta di Bruno Delnegro, 81 anni di Trani, ex dipendente della Asl in pensione.

E proprio per tenere in vita la sua pensione che i tre figli dell’uomo, e la compagna di uno di questi, avrebbero deciso di disfarsi della salma, senza denunciarne la morte. Lo avrebbero così chiuso nel sacco a pelo e portato fino in Abruzzo.

Quattro indagati

Nel frattempo hanno così continuato ad intascare la pensione da 3mila euro al mese e ad utilizzare il suo conto corrente, sottraendo un totale di circa 60mila euro. Ora sono indagati per soppressione di cadavere, truffa ai danni dell’Inps, indebito utilizzo di carta bancomat e per non aver denunciato la morte del congiunto.

Gli avvocati di uno degli indagati: estraneo ai fatti

"l nostro assistito Del Negro Benito, conosciuto e molto stimato dall’intera comunità in cui vive - Giancarlo Falco e Maurizio Sasso - scrivono gli avvocati , ha appreso con profondo sconcerto, solo in occasione dell’esecuzione di attività investigativa svolta in data di ieri, su delega della Procura di Sulmona, della scomparsa del proprio genitore, con cui ormai da diversi anni non intratteneva più rapporti personali, e neppure telefonici, per radicali divergenze familiari che l’hanno costretto ad allontanarsi dal nucleo familiare di origine. 
Evidenziamo che il comunicato predisposto dalla Comando Provinciale Carabinieri l’Aquila, diffuso dai diversi organi di stampa, riporta informazioni erronee laddove si associa indebitamente la posizione di Benito all’ipotesi accusatoria di “soppressione di cadavere”. 
Il nostro assistito è assolutamente estraneo a qualsivoglia simile condotta riprovevole ed il Provvedimento della Procura di Sulmona già esclude qualsivoglia contestazione di “soppressione di cadavere” addebitata a De Negro Benito, che non intrattenendo più alcun genere di rapporto con il padre era anche all’oscuro degli emolumenti pensionistici che percepiva, delle sue operazioni bancarie e finanche dell’intervento al femore a cui era stato sottoposto a dicembre 2021.
Ci adopereremo immediatamente per ristabilire la verità dei fatti secondo il quadro già definito dalla Procura di Sulmona per tutelare la dignità personale e l’integrità morale del nostro assistito, ingiustamente coinvolto in una ipotesi delittuosa ignobile.
Saranno gli inquirenti a fare chiarezza su tutti gli aspetti non ancora risolti ed in tal senso riponiamo massima fiducia ed assicuriamo ampia collaborazione per il prosieguo delle indagini. 
In questa drammatica vicenda il nostro assistito ha manifesto l’intenzione di recuperare la salma del defunto padre per assicurargli degna sepoltura presso il cimitero di Trani". 

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