Festa patronale sponsorizzata dal clan
La Curia: atto blasfemo e scandaloso

L'immagine postata da Dario Ginefra su Facebook
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Mercoledì 17 Agosto 2016, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 16:09
«Dolore e condanna» per la «deprecabile vicenda accaduta durante la recente festa del Santo Patrono in Valenzano» vengono espressi dalla Curia di Bari-Bitonto, che manifesta la «propria totale estraneità all'accaduto, insieme a quella del parroco». Il riferimento è alla dedica apparsa su una mongolfiera («Famiglia Buscemi. Viva San Michele, viva San Rocco») pagata dal clan Buscemi, ritenuto legato al clan mafioso Stramaglia. L'arcidiocesi di Bari-Bitonto - prosegue la nota - «esprime piena fiducia negli organi inquirenti affinché sia fatta piena luce sulla triste vicenda. Auspica che la magistratura possa poi intervenire secondo giustizia». «Nel ribadire - aggiunge - che è sempre un atto blasfemo e motivo di scandalo quello di infiltrare messaggi criminali in manifestazioni religiose, la Chiesa di Bari-Bitonto si dissocia fermamente dall'opera di chi non ha nulla a che vedere con la sana religiosità popolare. Dio abbia misericordia di quanti sbagliano e sostenga i sani propositi delle persone buone».


Il primo a denunciare l'episodio, il parlamentare del Pd Dario Ginefra, che ha presentato sulla vicenda un'interrogazione al ministro dell'Interno Angelino Alfano.

«A Valenzano tradizionalmente si celebra la festa patronale, dedicata al santo protettore san Rocco, durante le giornate del 15, 16 e 17 agosto», scrive l'esponente del Pd, spiegando che "quest’anno, in occasione della conclusione delle celebrazioni della giornata del 16 agosto, è stata lanciata, da largo Plebiscito, una mongolfiera che riportava l’intitolazione alla famiglia Buscemi (che evidentemente aveva sponsorizzato i festeggiamenti), con tanto di dedica: “viva san Michele, viva san Rocco”.
 

«I Buscemi in questione - sottolinea Ginefra - sono molto probabilmente gli esponenti dell’omonimo gruppo mafioso, attivo nel paese di Valenzano. Altrettanto probabilmente la dedica a san Michele, che precedeva quella a san Rocco, era un omaggio fin troppo esplicito a Michele Buscemi, ucciso a Valenzano nel 2008». «E' verosimile che con questo sistema i Buscemi abbiano voluto segnalare in forma pubblica e spettacolare il proprio controllo sul territorio», osserva perciò l'esponente Pd, che ad Alfano chiede «quali iniziative abbia assunto o intenda assumere per ribadire e potenziare la presenza delle istituzioni a Valenzano e in generale nei paesi dell’hinterland barese, in modo da sottrarre terreno a simili fenomeni disgreganti».

E dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Bari ai apprende che nessun reato è stato commesso. L'inchiesta è comunque nelle mani della Procura, e in particolare del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno, per la contestazione della mancata autorizzazione per il lancio delle mongolfiere: un reato punito con una contravvenzione. Stando alle ricostruzioni dei carabinieri, quattro famiglie di Valenzano, tra cui i Buscemi, si sarebbero rivolte al comitato delle feste patronali per mostrare il loro interesse nel finanziare il lancio delle mongolfiere.



 
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