Ritorno tra i banchi per 600mila ragazzi

Ritorno tra i banchi per 600mila ragazzi
di Maddalena MONGIO'
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Lunedì 12 Settembre 2016, 11:21 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 10:50

Tutti, o quasi, tra i banchi. Primo giorno di scuola, per molti studenti pugliesi e - rispetto allo scorso anno - ne mancano diecimila a testimonianza dell’implacabile calo demografico che si è evidenziato anche nelle immissioni in ruolo dei vincitori dei concorsi che si sono appena conclusi. Prof che si sono dovuti accontentare di aver superato la difficile prova, ma che non sono stati immessi in ruolo perché non c’erano cattedre vacanti, un problema che riguarda alcune classi di concorso.
Nelle classi entrerà comunque un “esercito” di 608.100 fra alunni e studenti (lo scorso anno erano 618.100) ripartiti fra: circa 86100 nelle scuole dell’infanzia, circa 185mila nelle primarie, circa 122mila nelle medie e circa 215mila nelle superiori. Secondo il calendario scolastico regionale l’inizio del nuovo anno scolastico è fissato per giovedì, ma molte scuole hanno deciso di anticipare a oggi per guadagnare qualche giorno da utilizzare per i ponti. Fermo restando il rispetto di almeno 200 giorni di lezione il calendario prevede che l’ultimo giorno in cui suonerà la campanella sarà il 10 giugno, mentre le scuole dell’infanzia concluderanno le attività il 30. Nell’arco di questi mesi, come sempre, ci saranno le pause per le festività nazionali, per le vacanze natalizie (dal 23 dicembre al 7 gennaio), per le vacanze pasquali (dal 13 al 18 aprile), con l’aggiunta dei ponti il 31 ottobre, il 24 aprile e il 3 giugno.

Oggi, quindi, suonerà la prima campanella del nuovo anno scolastico in molte scuole pugliesi e si torna tra i banchi ritrovando vecchi, ma anche nuovi problemi. Nuovo start e consueti riti: emozioni, aspettative, volti che si ritrovano o che si vedono per la prima volta. È il mondo della scuola, quello degli alunni e studenti che torna ad animare le classi, perché l’altra faccia di questo universo (gli uffici delle scuole, ma soprattutto l’Ufficio scolastico regionale e quelli provinciali) non ha conosciuto un attimo di tregua.
L’impatto con l’applicazione piena della legge 107 del 2015 ha pesato fortemente e ha messo sotto pressione l’Usr e gli Usp, ma anche i sindacati della scuola hanno avuto e hanno il loro da fare per non parlare dei docenti che, per motivi diversi e su due fronti opposti, sono da mesi in agitazione. I riflessi in classe? Secondo i sindacati della scuola circa il 30 per cento delle cattedre non avrà da subito il docente che seguirà per tutto l’anno la classe. Si andrà a tamponare con l’organico del potenziamento, per le supplenze che hanno una durata massima di dieci giorni.

E sono giorni cruciali perché le supplenze annuali, sulle cattedre vacanti, potranno essere date solo dopo che si concluderanno tutte le operazioni relative alle assegnazioni provvisorie e alle utilizzazioni. Ci sono in ballo più di tremila cattedre per il sostegno, le cosiddette cattedre in deroga, che permetteranno, a una parte dei docenti che con il volto rigato dalle lacrime sono partiti destinazione centro e nord Italia, di tornare in Puglia; ma daranno anche possibilità di lavoro, per un anno, ai precari delle Gae (Graduatorie a Esaurimento). Certo è che proprio per queste cattedre che ballano, ossia sono vacanti, gli orari delle lezioni - nelle scuole medie e superiori - non possono essere definitivi.
Questo lo scenario a cui si deve aggiungere il tema trasporti.

Saranno giorni duri per i pendolari anche se Fse ha garantito che le giornate campali saranno oggi e domani, da dopodomani - poi - si dovrebbe tornare alla normalità. Certo che il ritiro dei treni ritenuti non sicuri dall’Ustif (Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi del competente ministero) per problemi alle ruote e ai carrelli ha messo in ginocchio il trasporto su ferro. Sabato 46 treni non sono partiti: 20 della linea barese, 26 di quella salentina.

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