Ucciso a colpi di pistola, la vittima conosceva il killer (ma non era legato ad alcun clan): avanti con le indagini

Ucciso a colpi di pistola, la vittima conosceva il killer (ma non era legato ad alcun clan): avanti con le indagini
di Nicola MICCIONE
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Venerdì 23 Giugno 2023, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 09:28

Freddato nell'androne di casa. L'unica certezza è questa: sono stati due colpi di pistola ad uccidere Giovanni Colaianni, 43 anni, a Bari. Un delitto, quello avvenuto nella notte fra mercoledì e giovedì, per ora senza assassino e senza movente, malgrado i sospetti di una vendetta in ambito criminale anche se l'uomo, già noto alle forze dell'ordine e in passato sottoposto alla sorveglianza speciale, «non sembrerebbe essere legato - riferisce a denti stretti un investigatore - ad alcun gruppo malavitoso e non risulta affiliato ad alcun clan».
Nelle indagini per omicidio si inizia sempre da lì. Si parte dal profilo personale della vittima, residente al quartiere Libertà, feudo degli Strisciuglio, per tentare di fare luce su quanto avvenuto ieri notte. Erano da poco passate le 2, quando qualcuno ha suonato al citofono di casa sua, al civico 98 di via Napoli, quasi ad angolo con via Pizzoli. L'uomo, dopo aver aperto il portone, è arrivato nell'androne del palazzo. Era probabilmente sicuro di trovarvi una persona conosciuta e di cui si fidava, invece di fronte a lui c'era il killer - resta da valutare la presenza di un complice - che gli ha sparato da breve distanza due colpi da una pistola di cui non si conosce ancora il calibro ma pare fossero piccoli i proiettili. Il killer si è poi allontanato in fretta a piedi, facendo perdere le proprie tracce. Non si esclude che avesse qualche auto nelle vicinanze per la fuga definitiva. Tutto farebbe pensare ad una vera e propria esecuzione.
Il ferito, grondante di sangue, è scappato in strada cercando aiuto fino ad accasciarsi sul marciapiede dove è stato notato da qualcuno che ha allertato i soccorsi: il personale del 118, arrivato sul posto, ha tentato di rianimarlo, ma il 43enne è deceduto proprio in quegli attimi, senza essere condotto in ospedale. Troppo gravi le ferite riportate. In via Napoli, intanto, per i primi accertamenti, si sono diretti i carabinieri della Compagnia di Bari Centro. E non solo. Anche i militari del reparto operativo, che hanno in mano le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Bari, Desirèe Digeronimo, hanno raggiunto la zona del ritrovamento del corpo, oltre agli uomini della sezione investigazioni scientifiche che hanno effettuato i rilievi. Intanto gli uomini dell'Arma hanno mappato la zona, teatro del tragico fatto di sangue, alla ricerca delle videocamere di sorveglianza.

Oggi l'autopsia

La salma dell'uomo è stata trasferita presso il Policlinico di Bari, dove, nella giornata di oggi, presso l'istituto di medicina legale sarà eseguita l'autopsia da parte del medico legale Biagio Solarino a cui è stato conferito l'incarico.

Del delitto si sa ancora poco - ad esempio il contesto nel quale è maturata la rabbia di qualcuno, poi trasformata in furia omicida -, ma gli inquirenti, che battono la pista personale, forse legata ad affari illeciti (vecchi dissapori tra conoscenti o contrasti con persone molto vicine alla vittima?), non sembrano brancolare nel buio: senza potenziali testimoni diretti, le telecamere di via Napoli e delle strade attigue, infatti, potrebbero aiutare gli inquirenti a risalire al nome del killer. Che potrebbe anche essersi giovato della complicità di qualcuno nella pianificazione del delitto. E ieri sono stati anche ascoltati parenti e amici della vittima, assieme ad altre persone. Gli investigatori, intanto, in attesa dell'esame autoptico, contano di poter ricavare informazioni preziose dagli esami che i carabinieri della Sis di Bari hanno effettuato nel portone e sul marciapiedi. E dai riscontri balistici. Ma anche indagando sullo smartphone del 43enne che potrebbe rivelare alcune informazioni sulla vittima, sulla sua vita - aveva alcune frequentazioni, anche nell'ambito della criminalità, da curare sempre con grande cautela - e, forse, sui suoi misteri. E lui, probabilmente, ne aveva più di uno.

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