​Uccisa dal padre a Monopoli, Mariangela in chat: ​«Dormo con una motosega»

Il particolare è emerso da una chat Telegram che raccoglie i residenti nelle contrade monopolitane

Uccisa dal padre a Monopoli, Mariangela in chat: «Dormo con una motosega»
​Uccisa dal padre a Monopoli, Mariangela in chat: ​«Dormo con una motosega»
di Alfonso SPAGNULO
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Mercoledì 14 Giugno 2023, 21:06 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 06:35

Mariangela Formica, la 54enne investita e uccisa lo scorso 2 giugno dal padre Vincenzo, 87 anni, a Monopoli, dormiva con una motosega sotto il letto. Il particolare è emerso da una chat Telegram che raccoglie i residenti nelle contrade monopolitane. La donna aveva paura che qualcuno entrasse di notte nella sua abitazione per rubare anche se, alla luce di quanto accaduto, il possesso dell’attrezzo può sembrare come una sorta di arma da difesa contro le angherie paterne.

Mariangela da due anni si era trasferita in contrada Tavarello lasciando l’edificio prima condiviso con il padre e la madre in centro a Monopoli.

Lo aveva fatto perché, amante degli animali, aveva diversi cani e in campagna aveva molto più spazio rispetto alla città. Aveva paura, la 54enne, parlava di scarsa sicurezza in campagna e cinque cani in giardino che facevano la guardia. Ma nessuno, in quella chat, avrebbe mai potuto immaginare che il pericolo sarebbe arrivato dal padre.

I retroscena

In molti conoscevano la situazione familiare dei Formica. La stessa Mariangela aveva denunciato il padre mentre altre due denunce l’uomo le aveva avute dalla moglie. L’altro ieri si sarebbe dovuta tenere, ad esempio, l’ultima udienza di uno di questi procedimenti ma è stata rinviata al gennaio 2024. In alcune dichiarazioni spontanee rilasciate anni fa, proprio dopo le denunce, Mariangela parlava del padre come di un uomo violento. Vittima soprattutto la madre che, infatti, alla fine, si era rivolta anch’essa ai carabinieri in quanto non sopportava più vessazioni e violenze. A leggere oggi quanto dichiarato anni fa si potrebbe parlare di tragedia annunciata anche se nessuno avrebbe mai potuto ipotizzare un epilogo così sanguinoso. Sempre l’altro ieri Vincenzo Formica, accompagnato dalla Polizia penitenziaria e dai carabinieri della stazione di Monopoli, è tornato a casa. Gli sono stati concessi gli arresti domiciliari ma è dovuto restare in carcere 11 giorni in quanto non era a disposizione il braccialetto elettronico.

Appena il meccanismo è arrivato ecco che l’87enne è stato portato a Monopoli dove un tecnico glielo ha fatto indossare. Ora ogni sua mossa sarà monitorata. Proprio per come trattava la moglie i litigi con la figlia 54enne si erano acuiti nel corso degli anni. Quest’ultima voleva addirittura occuparsi personalmente della madre “strappandola” al controllo del genitore ma non c’era mai riuscita. Secondo quanto ricostruito l’uomo, il 2 giugno scorso, a seguito dell’ennesimo acceso litigio proprio in merito alle cure da riservare alla madre affetta da Alzheimer, si sarebbe posto alla guida della sua Seat Ibiza, investendola lungo il vialetto antistante l’abitazione familiare, sita in contrada Tavarello. La 54enne sarebbe poi deceduta a seguito del “violento poli traumatismo multiplo e multipolare al tronco, arti superiori e bacino”, e presentava “ecchimosi suggestive per investimento e sormontamento” del corpo da parte dell’autovettura a quanto rilevato dall’autopsia. Ad accorgersi del corpo, ancora in vita, i vicini di casa che avevano sentito prima la donna chiedere aiuto e poi un tonfo secco, seguito da silenzio. Il padre, come se nulla fosse, si era allontanato per poi tornare assumendo un atteggiamento tutt’altro che preoccupato per le condizioni della figlia.

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