Latte, manifestazione a Bari: prezzo al di sotto dei costi

Latte, manifestazione a Bari: prezzo al di sotto dei costi
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Sabato 21 Novembre 2015, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 16:27
BARI - 'Giusto prezzo per il giusto latte!', 'Di latte ce n'e' uno solo: quello italiano!', 'Perche' truffare i consumatori??', sono solo alcuni degli slogan della manifestazione nazionale di Coldiretti 'La Guerra del Latte' che si e' trasferita dal centro di distribuzione dei prodotti Ospedaletto Lodigiano (Lodi) della multinazionale francese Lactalis che detiene i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli, davanti ai supermercati, tra cui quelli di Bari, dove oggi gli allevatori hanno munto dinanzi al centro commerciale Ipercoop Mongolfiera di Japigia.



Il prezzo del latte fresco moltiplica quattro volte nel passaggio dalla stalla allo scaffale ma agli allevatori - e' stato spiegato - non rimangono neanche quei pochi centesimi necessari per dare da mangiare agli animali. "Il prezzo del latte alla produzione in Puglia e' oggi ben al di sotto - hanno spiegato il presidente e il direttore di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele e Angelo Corsetti - dei costi di produzione del latte stesso. I nostri allevamenti versano in una grave situazione, dovuta non solo alla crisi, ma anche e soprattutto a queste evidenti anomalie di mercato. L'industria ha deciso unilateralmente di tagliare i compensi per il latte alla stalla di oltre il 20 per cento in meno rispetto allo scorso anno.



A farne le spese gli allevatori e i consumatori ignari perche' manca l'etichettatura dell'origine del latte che, fatta eccezione per il latte fresco e i formaggi DOP, consente d'importare latte e prodotti caseari dall'estero e trasformarli in prodotti 'italiani' rendendo indistinto oltre il 40% della produzione nazionale". In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall'estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, 'manipolati' e trasformati in prodotti lattiero-caseari "Made in Puglia". Per questo in soli 10 anni in Puglia hanno chiuso circa 3.800 stalle; sopravvivono con grande difficolta' appena 2.700 stalle.
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