Da Molfetta a Leopoli, città dell'Ucraina occidentale a circa 70 km dal confine con la Polonia, per salvare profughi dalla guerra. Don Gino Samarelli, parroco del Duomo di Molfetta, partirà questa sera: ad attenderlo ci saranno 48 cittadini ucraini in fuga che verranno in Italia, prevalentemente donne con bambini disabili.
L'iniziativa autofinanziata è stata possibile grazie anche a donazioni che negli ultimi giorni, da quando il sacerdote ha lanciato l'idea, si sono moltiplicate con offerte di denaro, cibo e farmaci. Don Gino partirà alle 19.30 con un bus da 55 posti.
Anche alimenti e farmaci da consegnare
«Raggiungeremo l'Ucraina dove ad attenderci - racconta all'Ansa don Gino - ci sarà don Egidio, un sacerdote della congregazione Don Orione di Leopoli, con il quale siamo in costante contatto». Il bus partirà carico di derrate alimentari e medicinali che saranno consegnati ai profughi alla frontiera e ripartirà alla volta dell'Italia con «un gruppo di mamme con bambini disabili che arriva da Kiev e che sarà ospitato all'Incoronata di Foggia, alcune famiglie che hanno parenti in varie città d'Italia e poi qualche altra famiglia che verrà ospitata a Molfetta».
Il medico e l'infermiere a bordo sono inoltre attrezzati per eseguire i tamponi Covid ai profughi. Sui tempi il sacerdote non fa previsioni. «Potremmo avere qualche problema alla frontiera polacca - spiega - perché sappiamo che è piena di pullman e si rischia di attendere anche due-tre giorni». Di questa iniziativa don Gino ha subito informato il vescovo e il sindaco che, tramite la Caritas diocesana e l'associazione Ser del Pronto intervento sociale, hanno fornito sostegno per il viaggio e per la successiva accoglienza delle famiglie. Alla domanda sulle ragioni che lo hanno spinto a organizzare il viaggio, don Gino risponde: «Ai perché legati al cuore non ci sono risposte. Ci sono cose che si fanno col cuore e basta. Ed è stato bellissimo vedere la grande solidarietà dei cittadini che non hanno fatto mancare un aiuto economico e ogni altro sostegno».