Prof in piazza per dire no all’esodo

Prof in piazza per dire no all’esodo
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Lunedì 8 Agosto 2016, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 11:37
È il giorno dei “Nastrini rossi”. Oggi i prof pugliesi, assunti con il Piano straordinario dello scorso anno previsto dalla legge 107 nota come “Buona scuola” e ribattezzata dai docenti “Buona sola”, a partire dalle 10 saranno in presidio sotto la sede del Consiglio regionale a Bari. La settimana inizia sotto il segno dei “Nastrini rossi”, il movimento spontaneo dei docenti che non vogliono abbandonare le famiglie e la loro terra per andare da Roma in su. Da qui la connotazione in rosso della protesta a significare «l’amore per la propria terra, per la famiglia, per la scuola» e l’elencazione non è indicativa della priorità data a questo o a quello.
Certo è che solo i docenti delle scuole superiori sono ancora con il fiato sospeso (la pubblicazione degli elenchi con la sede definitiva di destinazione è attesa per sabato) per gli altri ordini di scuola i giochi sono fatti, al momento. La speranza per i prof corre sul binario dell’assegnazione provvisoria. Una grossa partita si gioca sui posti in deroga (il sostegno per gli alunni con bisogni educativi speciali): tremila le cattedre, su base regionale, e dalle prime stime viene dato per quasi certo che i docenti in possesso della specializzazione per l’insegnamento di sostegno rimarranno in Puglia.

I mal di pancia rimangono per chi non ha questo titolo da poter spendere e preme affinché le cattedre dell’organico di fatto (quelle che rimangono vacanti dopo la copertura con l’organico di diritto concertato tra Miur e organizzazioni sindacali) siano aumentate. Un nodo che può essere sciolto solo da una precisa volontà politica e che darebbe speranza anche ai precari delle Gae (Graduatoria a Esaurimento) che vedono assottigliarsi le possibilità di una supplenza annuale nell’eventualità che le cattedre oggi vacanti siano destinate ai docenti immessi in ruolo nel 2015.

La protesta di oggi sarà replicata, contemporaneamente, in altre città del Sud. Per tutti l’appuntamento è alle 10: in Puglia sotto il porticato del Consiglio regionale in viale Capruzzi a Bari, in Basilicata davanti alla sede dell'Usr in piazza delle Regioni a Potenza e in Sicilia davanti la Prefettura di Palermo in via Cavour.Accanto a loro le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals. Sul tavolo la questione «dei rilevanti errori presenti negli elenchi della mobilità dei docenti di cui siamo stati tempestivamente informati dalle nostre sedi territoriali. Si tratta di errori che per quanto numerosi, senza ricorrere alle vie giudiziarie, sono risolvibili per via stragiudiziale con il tentativo di conciliazione tra le parti».Spiegano i sindacati che alle 12 saranno nella sede dell’Usr (Ufficio Scolastico Regionale) per portare le ragioni dei docenti, ma - sicuramente - per capire quali siano le possibilità concrete di non far fare le valigie agli insegnanti.

La questione degli errori che hanno portato insegnanti con maggior punteggio fuori regione e quelli con minor punteggio a sedi vicino casa sarà trattata con l’istituto della conciliazione sindacale. E anche questa è una spina nel fianco dei precari. Il Miur ha già chiarito che non sarà revocata la cattedra a chi non avrebbe dovuto averla e invece l’ha avuta e, per quei docenti che hanno subito l’errore saranno coperte le cattedre dell’organico di fatto.
La svolta, per i docenti immessi in ruolo lo scorso anno, è rappresentata dalla mozione Puglisi votata lo scorso luglio dal Consiglio regionale. In sintesi non avranno l’obbligo di permanenza triennale nella sede assegnata, ma potranno fare domanda di trasferimento e, perciò, ora l’“assalto” è per le assegnazioni provvisorie.
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